La cooperazione per la sostenibilità

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La Banca d'Italia coopera con altre autorità e istituzioni nei principali consessi internazionali, europei e nazionali per promuovere lo sviluppo della finanza sostenibile.

In questa pagina sono descritti:

Gli obiettivi

I rischi legati ai profili ESG, e in particolare quelli climatici, hanno natura globale. Per questo motivo un efficace azione di contrasto ai cambiamenti climatici richiede un elevato grado di cooperazione tra tutte le parti interessate: governi, autorità finanziarie, operatori di mercato e cittadini.

Le banche centrali e le autorità di supervisione hanno avviato diverse iniziative per valutare questi rischi e discutere misure comuni per fronteggiarli.

La partecipazione della Banca d'Italia alle sedi di cooperazione favorisce: i) lo scambio d'informazioni sulle azioni intraprese e le esperienze maturate; ii) le analisi sulle problematiche comuni e gli sviluppi regolamentari e di mercato; iii) l'individuazione di azioni di policy, regole e buone pratiche per la gestione dei fattori di rischio climatico e di sostenibilità.

La cooperazione internazionale

La Banca d'Italia partecipa, nell'ambito del:

  • G20: al Sustainable Finance Working Group (SFWG). Il gruppo ha sviluppato una roadmap che ha come obiettivo il supporto della finanza sostenibile con specifiche linee di azione monitorate nel tempo. Inoltre la Banca d'Italia partecipa ai lavori della G20 Data Gap Initiative III (G20 DGI-III), volta a ridurre le lacune informative sulla sostenibilità ambientale.
  • Network for Greening the Financial System: a tutti i filoni d'attività della rete mondiale di oltre 130 banche centrali, supervisori e istituzioni finanziarie che promuovono la gestione dei rischi climatici e lo sviluppo della finanza attraverso le funzioni istituzionali (politica monetaria e supervisione micro e macroprudenziale) e quelle di supporto (investimenti, operazioni aziendali, reporting).
  • G7: al filone finanziario (finance track); nell'ambito della Presidenza italiana del G7, co-gestisce, insieme al Ministero dell'economia e finanze (MEF), il Climate change mitigation working group (CCMWG).
  • Financial Stability Board (FSB): alle attività di valutazione dell'impatto dei rischi legati al clima sulla stabilità finanziaria, per le quali è stata sviluppata una specifica roadmap. I gruppi lavorano inoltre sulla definizione di standard di rendicontazione, sulla disponibilità dei dati, sulle analisi di vulnerabilità del sistema finanziario e sul monitoraggio delle pratiche in essere di regolamentazione e supervisione in materia.
  • Basel Committee on Banking Supervision (BCBS): nella Task Force on Climate-related Financial Risks(TFCR) che si occupa dell'analisi dei rischi finanziari legati al clima all'interno del quadro regolamentare, di supervisione e di disclosure.

Per approfondire:

FSB - climate related-risks

BRI - Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (BCBS)

G7 Presidenza italiana

G20 Sustainable finance working group

La cooperazione in Europa

La Banca d'Italia partecipa, nell'ambito del:

  • Eurosistema: ai lavori dei organi in cui viene definita la strategia:
    • per la gestione dei rischi climatici nelle operazioni istituzionali (ad es. i Comitati per la politica monetaria e per le operazioni di mercato - Monetary Policy Committee e Market Operations Committee - MPC);
    • per migliorare la preparazione dei singoli intermediari e del sistema finanziario nel suo complesso ad affrontrare i rischi climatici e di sostenibilità (ad es. Single Supervisory Board).
  • Sistema Europeo delle Banche Centrali: al Working Group on Securities (WG-SEC) e all' Expert Group Climate Change and Statistics (EG CCS). I gruppi stanno elaborando, rispettivamente, gli indicatori sperimentali del SEBC sulle emissioni e detenzioni di titoli "green" e quelli analitici e armonizzati sull'esposizione al rischio fisico e di transizione degli intermediari finanziari. Gli indicatori di finanza sostenibile e sui rischi climatici sono diffusi sul sito internet della BCE (ESCB Climate change indicators).

La cooperazione in Italia

Per affrontare le sfide della transizione sostenibile l'Italia si è dotata alla fine del 2022 di una struttura di coordinamento, il Tavolo dei Regolatori per la finanza sostenibile istituito presso il Ministero dell'economia e finanze (MEF), che include il MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) e la Banca d'Italia, la Consob, l'IVASS e la Covip. I lavori del tavolo sono articolati in quattro gruppi di lavoro: due relativi al tema del sustainable data gap, uno dedicato alla reportistica di sostenibilità per le PMI e uno che mira a ridurre il protection gap verso i rischi ambientali e climatici per le assicurazioni.

Per approfondire i profili del capitale naturale e i rischi della perdita della biodiversità, nel 2015 è stato istituito il Comitato per il capitale naturale, al quale la Banca partecipa, anche contribuendo alla redazione de Il Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia.

Il dialogo con il mercato e l'accademia

Per sensibilizzare gli operatori del sistema finanziario sulla importanza di considerare i rischi climatici nelle proprie decisioni di investimento e risparmio, la Banca organizza o partecipa a conferenze (es. sul rischio di credito e rischi climatici) e seminari (es. sulla transizione all'auto elettrica) sui temi collegati alla finanza sostenibile e alla transizione climatica. In questo ambito collabora con diverse Università e istituti di ricerca (es. il Centro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici).

 

Per approfondire:

Tavolo per la finanza sostenibile - MEF

Comitato e Rapporto sullo stato del capitale naturale in Italia

L'economia per tutti