In questa sezione si propongono alcuni percorsi di lettura che traggono spunto dai titoli presenti nel catalogo. Il primo illustra come si è formato il patrimonio librario dantesco della Banca d'Italia e presenta la bibliografia completa delle opere di e su Dante della Biblioteca Paolo Baffi; i restanti tre consistono in bibliografie su temi specifici.

Per la consultazione dei volumi, cfr. il regolamento della Biblioteca.

Dante nelle collezioni della Biblioteca Paolo Baffi

Volumi di Dante Alighieri

La storia dell'arrivo dei volumi di Dante in Biblioteca si intreccia con quella della Banca d'Italia, fin dai suoi albori.

Il catalogo della Biblioteca Paolo Baffi comprende circa cento titoli relativi a Dante, un numero relativamente elevato se si pensa che, a partire dalla sua costituzione nel 1894, la Biblioteca si specializza nelle materie dell'economia e della finanza.

La ragione per cui numerosi testi danteschi compaiono nel patrimonio della Biblioteca "economica" dell'Istituto fin dagli inizi è legata all'esplicita volontà di alcuni tra i suoi esponenti di maggior spicco, quali Bonaldo Stringher e Vincenzo Azzolini. Verso la fine degli anni quaranta del Novecento il catalogo contava già numerosi titoli e opere di grande pregio. Da allora il "filone dantesco" ha continuato a essere alimentato non solo con opere commemorative, ma anche con studi su Dante.

La ricerca del primo volume dantesco entrato a far parte della collezione libraria dell'Istituto porta alla luce una circostanza particolare: il catalogo include infatti un'opera del 1874 che, come attesta il timbro riportato nel volume, originariamente apparteneva alla Biblioteca della Banca Nazionale [nel Regno d'Italia], uno dei tre istituti che nel 1893 diedero vita, fondendosi, alla Banca d'Italia. Si può pertanto supporre che il volume sia arrivato alla Banca d'Italia al momento della sua costituzione. Si tratta dei Pensieri sulla Divina Commedia e il trionfo di Francesca Da Rimini di Antonio Maschio, veneziano, studioso autodidatta del Somma Poeta e noto come il "gondoliere dantista", le cui opere contengono singolari interpretazioni della Commedia.

Agli inizi del Novecento la Biblioteca acquisì alcuni testi di commento a opere dantesche di letterati dell'epoca, pervenuti come omaggio al Direttore generale Bonaldo Stringher, con dediche autografe degli autori. Questi doni a Stringher sono riconducibili al suo ruolo di Vice Presidente della Società Dante Alighieri, nata a Roma nel 1889 con lo scopo primario di "tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane fuori del Regno". L'arrivo in Banca di testi danteschi in quegli anni non può essere tuttavia riferito esclusivamente agli incarichi istituzionali del Direttore generale: è anche testimonianza di un suo interesse culturale, specifico nei confronti del Poeta. Ciò si può desumere ad esempio da un documento d'archivio del 1924 in cui si dispone di acquistare per ordine del Direttore generale una copia della Divina Commedia a cura di Guido Biagi, edita dall'Unione Tipografico-Editrice Torinese, copia da destinare alla Biblioteca. Questo interesse forse trae origine anche dalla storia familiare di Stringher [P. Ciocca, Presentazione, in G. Mazzini (a cura di), La biblioteca di Bonaldo Stringher, "Studi e note di economia", 2, 2021, suppl. 1, pp. 5-8]: il padre era libraio e il fratello Vittorio diresse dal 1890 al 1908 la Biblioteca del Ministero di Agricoltura che il giovane Bonaldo aveva frequentato assiduamente quando era impiegato nello stesso Ministero; interessante è inoltre il fatto che questa biblioteca fu presa come modello di riferimento per la riorganizzazione di quella della Banca d'Italia.

Appartengono alle acquisizioni dell'inizio del Novecento anche alcuni opuscoli di cosmografia dantesca - tema del quale il catalogo si arricchirà con un titolo degli anni cinquanta - con un'interessante carta che illustra l'itinerario di Dante per i Cieli, indicando la posizione dei pianeti nella domenica di Pasqua del 1300.

Il percorso di Dante in Biblioteca continua con il Governatore Azzolini che succede a Stringher nel 1931. È documentato che Azzolini apprezzasse la possibilità di arricchire di tanto in tanto la Biblioteca economica con testi letterari, occasione che con una certa frequenza gli offriva il suo Capo dell'Ufficio stampa Luigi Suttina, appassionato bibliofilo e studioso; fu infatti su suggerimento di questi che a partire dal 1941 furono acquistate ben quattro edizioni antiche della Divina Commedia, tra cui due cinquecentine [per maggiori informazioni: cfr. S. Schioppa (a cura di), con la collaborazione di M.G. Masone e M. Sinatra, Il "Salottino del Governatore", Roma, Banca d'Italia (Collezioni e studi della Biblioteca Paolo Baffi, 4), di prossima pubblicazione]. Queste opere, insieme ad altri acquisti analoghi del medesimo periodo, contribuirono alla formazione, come scrisse Suttina, di "una raccolta di libri rari e pregiati, che per desiderio del prof. Einaudi, [...] è stata sistemata in apposita vetrina, nella quale i libri di maggior valore sono convenzionalmente esposti": si tratta di quello che poi è diventato il fondo antico più prezioso, denominato il "Salottino del Governatore".

Di particolare pregio è la copia della editio princeps della Divina Commedia con il commento di padre Pompeo Venturi, autore rimasto volutamente anonimo, con dedica a papa Clemente XII da parte del curatore, Fabio Placidi; la dedica compare solo in questa edizione (1732).

Negli anni settanta la Biblioteca acquistò i sei volumi dell'Enciclopedia dantesca edita dalla Casa editrice Treccani, a conferma della volontà di continuare ad arricchire il proprio patrimonio con opere dantesche significative.

Tra gli acquisti effettuati negli anni ottanta, in catalogo figura l'elegante edizione della Vita Nuova, curata da Mario Marti e illustrata da Pericle Fazzini, la cui firma autografa compare nel colophon, pubblicata nel 1984 da TREC Edizioni di pregio, in tiratura limitata.

I titoli del catalogo evidenziano una particolare attenzione nei confronti delle opere di pregio pubblicate in occasione di anniversari, solitamente in edizioni limitate.

Sono presenti varie opere realizzate per i 700 anni dalla nascita di Dante, celebrati nel 1965: in particolare l'edizione de La Divina Commedia pubblicata dalla casa editrice Salani con Arti e scienze, illustrata con le tavole di Salvador Dalì, e quella dell'Istituto Poligrafico dello Stato, in cui ogni canto è accompagnato da una miniatura selezionata da manoscritti del Trecento e del Quattrocento (scelta operata dopo la revoca dell'incarico allo stesso Dalì); il volume della Vita Nuova con introduzione di Alfredo Schiaffini e nota di Emerico Giachery, con illustrazioni riprodotte dagli affreschi di Andrea Bonaiuti presentate da Valerio Mariani, edito da Nanni Canesi; il catalogo della mostra dantesca organizzata a Roma dall'Accademia Nazionale dei Lincei,  La riscoperta di Dante da Vico al primo Risorgimento, curato da Amelia Cosatti.

Appartengono alle opere pubblicate in occasione del settimo centenario della nascita di Dante anche il volume di Piero Bargellini, Vita di Dante, edito da Vallecchi; l'opera Temi danteschi ad Orvieto, con un saggio di Mario Apollonio intitolato Immagini dantesche nelle arti e con uno studio monografico di Pasquale Rotondi su Gli affreschi della Cappella di S. Brizio e l'arte di Luca Signorelli, pubblicato da Ricordi; il saggio di Reto Roedel, Lectura Dantis. Letture e saggi, edito dal Banco di Roma per la Svizzera.

Completa la collezione della Biblioteca l'opera di pregio della casa editrice Treccani scelta per commemorare i 700 anni dalla morte di Dante, che riproduce in facsimile il manoscritto dalla Commedia CF 2 16 (il cosiddetto Codice Filippino) conservato presso la Biblioteca oratoriana dei Girolamini di Napoli.

Consulta la Bibliografia delle opere di Dante possedute dalla Biblioteca Baffi oppure clicca qui per accedere alle schede dei volumi sul catalogo online della Biblioteca.

Dante e l'economia

Fiorini d'oro

La Firenze di Dante vede la fioritura delle imprese mercantili e di quelle bancarie. La città assiste a un vero e proprio boom economico, divenendo uno dei centri europei protagonisti di quella rivoluzione commerciale che, tra il 1200 e il 1300, porterà all'ascesa del nuovo ceto borghese. Da attento osservatore del suo tempo, l'autore della Commedia non è indifferente alla portata di questi sconvolgimenti. La condanna dell'usura, la contraffazione della moneta, il successo del fiorino d'oro: sono solo alcuni dei temi trattati nelle sue opere, attraverso le quali Dante mette in guardia dalla bramosia per il denaro e per i beni materiali, considerata una delle cause principali della decadenza della società.

Consulta la bibliografia qui sotto oppure scaricala in formato pdf.

  1. Riccardo Ambrosini, L'usura secondo Dante, in Usura e attività creditizia-finanziaria. Atti 2a Giornata di studio promossa dal Centro Studi Giuridici "Francesco Carrara" Lucca, Lucca, 30 gennaio 1999, Milano, A. Giuffrè editore, 2000 (Pubblicazioni della Facoltà di Giurisprudenza della Università di Pisa, 134), pp. [211]-226.
  2. Antonietta Brufano, Usuriere, in Enciclopedia Dantesca. Vol. V: San-Z, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 1976, p. 854.
  3. Ovidio Capitani, Usura, in Enciclopedia Dantesca. Vol. v: San-Z, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 1976, pp. 852-853.
  4. Livio Cibrario, Il sentimento della vita economica nella Divina Commedia. Con prefazione del prof. S. Cognetti De Martiis, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1898, VIII, 91 p.
  5. Giuseppe Garrani, Il pensiero di Dante in tema di economia monetaria e creditizia, 2a ed. riveduta e accresciuta, Palermo, Fondazione Culturale "Lauro Chiazzese" della Cassa di Risparmio V.E. per le Province Siciliane, 1967, 210 p. La prima edizione del volume era stata già pubblicata nel 1965 sempre a cura della Fondazione Culturale "Lauro Chiazzese" della Cassa di Risparmio V.E. per le Province Siciliane.
  6. Stefano Jacomuzzi, Usurai, in Enciclopedia Dantesca. Vol. v: San-Z, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 1976, pp. 853-854.
  7. Cornelia Klettke, Il vaglio di beni terreni e celesti. Etica economica ed "economia dell'anima" nella Commedia di Dante, in Alvaro Barbieri ed Elisa Gregori (a cura di), Letteratura e denaro. Ideologie metafore rappresentazioni. Atti del XII Convegno Interuniversitario, Bressanone, 11-14 luglio 2013, Padova, Esedra, 2014 (Quaderni del circolo filologico linguistico padovano, 29), pp. [155]-189.

Dante, la politica, l'Italia e l'Europa

Girone infernale

Dante vive durante l'età dei Comuni, fase storica ricca di forti mutamenti politici e sociali. Questi tumulti si riflettono nella sua opera, rendendo inscindibile la figura del poeta da quella del politico. Nella Commedia Dante cerca di adempiere a una vera e propria funzione pubblica, nel tentativo di indirizzare l'umanità verso la rigenerazione dei più alti fondamenti della civiltà. Per questo è considerato un vero e proprio profeta, guida dell'esperienza risorgimentale che condurrà all'Unità d'Italia.

Consulta la bibliografia qui sotto oppure scaricala in formato pdf.

  1. Gian Mario Cazzaniga, Dante profeta dell'unità d'Italia, in Gian Mario Cazzaniga (a cura di), Esoterismo, Torino, Giulio Einaudi, 2010 (Storia d'Italia. Annali, 25), pp. 455-475.
  2. Francesca Salvadori, Dante emblema dell'arte europea, in Carlo Ossola (a cura di), La cultura. Una vocazione umanistica. Vol. VII di La cultura italiana, Torino, UTET, 2009, pp. 624-647.
  3. Andrea Ciccarelli, Dante and the culture of Risorgimento: literary, political or ideological icon?, in Albert Russell Ascoli and Krystyna von Henneberg (edited by), Making and remaking Italy. The cultivation of national identity around the Risorgimento, Oxford-New York, Berg, 2001, pp. 77-102.
  4. Pio Fedele, Dante e il concetto di diritto, in Rievocazioni, filosofia e storia del diritto, diritto romano, storia delle idee. Vol. i di Scritti in memoria di Antonino Giuffrè, Milano, A. Giuffrè editore, 1967, pp. 421-489.
  5. Alessandro Passerin d'Entrèves, Dante politico e altri saggi, [Torino], Giulio Einaudi, 1955 (Saggi, 191), 252 p.
  6. Giuseppe Ursino, La giustizia nel poema di Dante, [Roma], Comitato di Roma della Società "Dante Alighieri", 1955 (Comitato di Roma della "Dante". Quaderno, 2), 32 p.
  7. Carlo Troya, Del veltro allegorico di Dante e altri saggi storici, Costantino Panigada (a cura di), Bari, Laterza, 1932 (Scrittori d'Italia, [142]), 406 p.
  8. Domenico Venturini, Dante Alighieri e Benito Mussolini. Con prefazione di Amilcare Rossi, 2a ed. ampliata e corretta, Roma, Nuova Italia, [1932?] (Pubblicazioni d'opere per l'incremento della letteratura fascista), 318, III p. La biblioteca possiede anche la 1a ed. pubblicata dalla casa editrice Nuova Italia nel 1927.
  9. Stefano Chiodi, Dante fascista e i suoi disegni. Roma, 1938, in Domenico Scarpa (a cura di), Dal Romanticismo a oggi. Vol. iii di Sergio Luzzatto e Gabriele Pedullà (a cura di), Atlante della letteratura italiana, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2012, pp. [671]-675.
  10. Nicolas Ségur, Le génie européen, Paris, Eugène Fasquelle, 1926 (Bibliothèque Charpentier), 288 p.

Dante e la lingua

De vulgari eloquentia

La lingua di Dante rappresenta un punto di partenza imprescindibile per chi voglia affrontare l'argomento dell'evoluzione storica e sociale dell'italiano, processo ancora oggi foriero di riflessioni e dibattiti. Il suo contributo però non si è limitato alla sola sperimentazione linguistica. Con il Convivio e il De Vulgari Eloquentia infatti il "Ghibellin fuggiasco" inaugura la cosiddetta questione della lingua, ossia il tentativo di identificare una lingua comune ancora prima che l'Italia esistesse politicamente. Anche per questo Giuseppe Mazzini lo ha insignito dell'epiteto di "padre della lingua italiana".

Consulta la bibliografia qui sotto oppure scaricala in formato pdf.

  1. Pietro Trifone, Malalingua. L'italiano scorretto da Dante a oggi, Bologna, il Mulino, 2007 (Saggi, 682), 211 p.
  2. Claudio Marazzini, Da Dante alla lingua selvaggia. Sette secoli di dibattiti sull'italiano, Roma, Carocci, 2000 (Università, 179), 268 p.
  3. Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 1970-1978, 6 v. (1006; 993; 1071; 1098; 1174; 1002 p., carte di tav.).
  4. Giorgio Siebzehner-Vivanti, Dizionario della Divina Commedia, Michele Messina (a cura di), Milano, Feltrinelli, 1965 (Universale economica, 496), vii, 721 p. Volume pubblicato per il settimo centenario dantesco.
  5. Mario Rossi, Gusto filologico e gusto poetico. Questioni di critica dantesca, Bari, Laterza, 1942 (Biblioteca di cultura moderna, 376), 257 p.
  6. Lewis H. Gordon, Supplementary concordance to the minor Italian works of Dante. With an introduction by Kenneth McKenzie, Cambridge (MA), Harvard University Press, 1936, XVIII, 38 p. Il volume consiste in un supplemento alla Concordanza delle opere italiane in prosa e del Canzoniere di Dante Alighieri, pubblicata per la Società Dantesca di Cambridge, Massachusetts, a cura di E.S. Sheldon con l'aiuto di A.C. White, Oxford, 1905.
  7. Benedetto Croce, La poesia di Dante, 3a ed. riveduta, Bari, Laterza, 1922 (Scritti di storia letteraria e politica, 17), 212 p. La Banca possiede anche la 2a ed. riveduta del volume, già pubblicata nel 1921 da Laterza in occasione del sesto centenario della morte di Dante Alighieri.
  8. Rodolfo Benini, Il grido di Nembrod. La grande bellezza logica del verso dantesco. Rafel maì amech zabì et almi, Roma, Tipografia della R. Accademia dei Lincei, 1913, 23 p.