Le banconote in euro sono un simbolo tangibile dell'Unione europea; attualmente l'euro è utilizzato da oltre 347 milioni di cittadini in 20 paesi.

Caratteristiche

I biglietti in euro a corso legale nell'area dell'euro comprendono i seguenti tagli: €5, €10, € 20, €50, €100, €200 e € 500, quest'ultimo relativo solo alla prima serie di banconote in euro.

Le banconote in euro sono state disegnate da Robert Kalina della Oesterreichische Nationalbank, vincitore del concorso europeo che si è svolto nel 1996.

Il disegno di ogni banconota si ispira a uno stile architettonico europeo che rispettivamente ai singoli tagli risulta essere: classico, romanico, gotico, rinascimentale, barocco e rococò, Architettura del XIX secolo, Architettura moderna del XX secolo.

Le finestre e i portali simboleggiano lo spirito di apertura e di cooperazione tra i paesi europei, le 12 stelle dell'Unione europea ne rappresentano il dinamismo e l'armonia mentre i ponti sono una metafora del dialogo tra i popoli europei, nonché tra l'Europa e il resto del mondo.

Sui biglietti sono riportati:

  • il nome "euro" in caratteri latini (EURO) e greci (EYPΩ) nella prima serie, e anche in caratteri cirilllici (EBPO) nella nuova serie "Europa"
  • la bandiera dell'Unione europea
  • nella prima serie, la sigla della Banca centrale europea nelle cinque varianti linguistiche corrispondenti alle undici lingue ufficiali dell'UE al momento dell'introduzione dell'euro; nella seconda serie la sigla in nove varianti. Il simbolo © sta a indicare la tutela del diritto d'autore.

Elementi di sicurezza

Le banconote in euro sono dotate di diverse caratteristiche di sicurezza che aiutano a verificare immediatamente la loro autenticità. Per verificare l'autenticità di una banconota bastano pochi secondi nei quali è possibile controllare più di una caratteristica di sicurezza toccandola, guardandola e muovendola.

Sulla banconota esistono elementi in rilievo ottenuti tramite speciali tecniche di stampa che possono essere verificati al tatto.

Altri elementi sono riscontrabili a vista su entrambi i lati dei biglietti autentici ponendo la banconota in controluce e riguardano la filigrana, il filo di sicurezza e il numero in trasparenza. Muovendo la banconota è possibile osservare sul fronte l'immagine cangiante dell'ologramma.

Sul retro, inclinando leggermente il biglietto, è possibile notare la striscia brillante sui tagli bassi e su quelli elevati il numero del taglio di colore cangiante.

Per avere maggiori informazioni sui controlli da effettuare consultare il sito della BCE.

Firma delle banconote

L'art. 1 della Decisione della BCE (BCE/2003/4), relativa a tagli, specifiche, riproduzione, sostituzione e ritiro delle banconote in euro, prevede che sui biglietti ci sia la firma del Presidente della BCE.

Al momento le banconote in euro in circolazione possono recare la firma di Christine Lagarde, Presidente della BCE, o dei suoi predecessori, Mario Draghi, Claude Trichet, Willem F. Duisenberg.

Riproduzione delle banconote

Le regole relative alla riproduzione e sostituzione delle banconote in euro stabiliscono i criteri per la riproduzione di biglietti in euro in modo che non siano confondibili con le banconote autentiche e forniscono le indicazioni per la sostituzione delle banconote in euro in circolazione che risulta possibile anche per le banconote intenzionalmente danneggiate se recanti solo danni minori oppure se presentate da richiedenti per cui può essere individuata la buona fede.

Tali norme, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, sono consultabili all'indirizzo www.ecb.europa.eu/euro/html/reproduction.it.html.

Seconda serie euro

Il 2 maggio 2013 l'Eurosistema ha introdotto la seconda serie di banconote euro, dedicata a "Europa", figura della mitologia greca scelta per l'associazione con il nostro continente. Il ritratto di Europa riprodotto sulle banconote (nella filigrana e nella striscia argentata) è ripreso da un vaso custodito al Louvre di Parigi.

I sei biglietti di questa serie, ossia i tagli da €5, €10, €20, €50, €100 e €200 sono stati emessi rispettivamente nel 2013, nel 2014, nel 2015, nel 2017 e nel 2019 (congiuntamente i tagli da €100 e €200).

Il 4 maggio 2016 il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso che il taglio da €500 non avrebbe fatto parte della serie Europa e che la sua emissione sarebbe cessata intorno alla fine del 2018.

Le Banche Centrali dell'Eurosistema hanno continuato a distribuire le banconote da €500 fino al 26 gennaio 2019. Per assicurare una fluida transizione e per motivi logistici, le Banche Centrali della Germania (Deutsche Bundesbank) e dell'Austria (Oesterreichische Nationalbank) hanno continuato a emettere il taglio da €500 fino al 26 aprile 2019.

Le banconote da €500 continuano comunque ad avere corso legale e possono essere utilizzate per i pagamenti e come riserva di valore.

Le banconote da €500, come tutte le altre banconote euro, manterranno sempre il proprio valore e potranno essere cambiate presso le Banche Centrali dell'Eurosistema senza limiti di tempo.

Gli operatori professionali (banche, società di servizi, cambiavalute, ecc.) possono ricircolare le banconote da €500.

La Banca d'Italia offre assistenza e supporto per l'aggiornamento ai produttori e ai proprietari di apparecchiature e dei dispositivi che trattano banconote.

Banconote logore, danneggiate o mutilate

Le banconote in euro, prodotte in carta di puro cotone, subiscono inevitabilmente il deterioramento dovuto all'uso.

Al fine di mantenere un elevato livello qualitativo del circolante la Banca d'Italia provvede a ritirare regolarmente le banconote logore dalla circolazione, sostituendole con altre di nuova produzione.

Oltre a questo normale processo di deterioramento dovuto all'uso, le banconote possono essere danneggiate o mutilate da varie cause (ad esempio: umidità, fuoco, agenti chimici, lacerazioni, lavaggi accidentali).

Una banconota si dice danneggiata quando risulta sporca, macchiata o scolorita a causa di eventi accidentali.

Una banconota si dice mutilata quando manca di una parte. Come regola generale, una banconota mutilata può essere cambiata se la parte presentata per il cambio rappresenta più del 50% della banconota originale, o, in caso contrario, se si può provare che la parte mancante è andata distrutta accidentalmente.

E' perciò buona regola, se si è in possesso di una banconota mutilata, chiuderla tra fogli di carta trasparente o di plastica, conservare anche i frammenti più piccoli, in modo da evitare danneggiamenti ulteriori, e non usare, possibilmente, né nastro adesivo né collanti.

Cosa fare quando si è in possesso di una banconota logora, danneggiata o mutilata

Chi è in possesso di banconote logore, danneggiate o mutilate può chiederne il cambio presso gli sportelli della Banca d'Italia. Qui le banconote sono esaminate e, qualora presentino i requisiti per la rimborsabilità, sono sostituite immediatamente con banconote nuove.

Le banconote danneggiate o mutilate che non possono essere cambiate a vista presso le Filiali della Banca d'Italia perché sussistono dubbi sulla loro rimborsabilità sono spedite all'Amministrazione Centrale. Qui le banconote sono esaminate da una apposita Commissione di esperti che decide sulla loro rimborsabilità.

Le banconote riconosciute rimborsabili dalla Commissione sono trattenute dall'Amministrazione Centrale per la distruzione e il controvalore viene riconosciuto agli esibitori tramite la Filiale mittente della Banca d'Italia.

Le banconote mutilate riconosciute non rimborsabili sono restituite agli esibitori per dar loro la possibilità di chiedere nuovamente il cambio qualora vengano in possesso delle parti mancanti.

Se lo stato o la provenienza delle banconote sono tali da far temere la possibilità di infezioni, al presentatore può essere richiesto un certificato di avvenuta sterilizzazione, disinfezione o disinfestazione.

Rimborsabilità delle banconote logore, danneggiate o mutilate

In linea di massima la rimborsabilità è gratuita: si applica una commissione solo qualora gli aventi diritto richiedano il cambio di banconote in euro accidentalmente danneggiate da dispositivi antirapina.

Banconote danneggiate o mutilate intenzionalmente

Le banconote danneggiate o mutilate intenzionalmente in linea di principio non sono sostituite ma trattenute senza rimborso. Sono sostituite però se l'esibitore è in buona fede e/o se il grado di danneggiamento è modesto (piccole scritte, numeri o annotazioni).

Banconote danneggiate o mutilate in seguito ad un atto criminoso

Le banconote danneggiate o mutilate a seguito di un atto criminoso sono inviate ai Comandi Provinciali della Guardia di Finanza.

Se l'Autorità competente restituisce i biglietti perché non ravvisa nel danneggiamento elementi di rilevanza penale, le banconote sono trattate come semplici banconote danneggiate o mutilate e quindi rimborsate o restituite all'esibitore secondo la procedura descritta.

Banconote macchiate di inchiostro

Banconote macchiate di inchiostro come quelle raffigurate sono probabilmente rubate: non vanno accettate!

Banconota 10 euro serie europa macchiata banconota 5 euro serie europa macchiata

Le banconote raffigurate sono state macchiate di inchiostro da dispositivi antirapina, noti come "Intelligent Banknote Neutralisation Systems - IBNS", che agiscono quando vengono forzati gli ATM o altri contenitori protetti come quelli utilizzati per il trasporto delle banconote. Tali sistemi rendono inutilizzabili le banconote rubate riducendo il rischio per dettaglianti, banche e altri operatori del contante di accettarle e divenire così vittime di questi crimini.

Come funzionano i dispositivi antirapina

Quando una banconota è macchiata da dispositivi antirapina, l'inchiostro bagna le banconote e lascia tracce normalmente più evidenti sui bordi, perché questo scorre, in genere, dai bordi verso la parte centrale delle banconote. I colori prevalentemente utilizzati sono viola, verde, blu, rosso, nero.

Se si utilizzano sostanze chimiche nel tentativo di eliminare le tracce di inchiostro, si producono reazioni che possono far cambiare colore all'inchiostro, così come alterare i colori originali della banconota, danneggiare o addirittura far scomparire alcuni elementi di sicurezza.

Per rendere inutilizzabili le banconote rubate, sono in uso anche sistemi basati sull'impiego di liquidi che incollano le banconote in modo da formare dei blocchetti dai quali è impossibile separare i singoli biglietti senza frammentarli.

Esempi di banconote da non accettare perché verosimilmente rubate:

Banconota macchiata Banconota macchiata Banconote incollate

Una banconota macchiata di inchiostro è una banconota rubata?

No. Se sono presenti piccoli segni sulla banconota ma i suoi bordi sono intatti, i segni sono molto probabilmente accidentali. Anche macchie di inchiostro leggere normalmente non provengono da dispositivi antirapina. Le banconote illustrate sotto verosimilmente non sono state oggetto di furto e possono quindi essere accettate.

Banconota macchiata di inchiostro Banconota macchiata Banconote incollate

Comportamenti raccomandati nel caso che:

  • venga offerta una banconota chiaramente macchiata da dispositivi antirapina: la banconota va rifiutata e ne va chiesta un'altra. Se una banconota è chiaramente macchiata da dispositivi antirapina è possibile che la persona che la offre non sia il legittimo proprietario;
  • venga offerta una banconota scolorita o decolorata: la banconota va rifiutata e ne va chiesta un'altra perché il biglietto potrebbe essere stato sottoposto a trattamenti chimici nel tentativo di cancellare le macchie di inchiostro antirapina;
  • si venga comunque in possesso di una banconota macchiata da dispositivi antirapina. La banconota va consegnata a una banca o a una delle Filiali della Banca d'Italia, a cui vanno fornite informazioni sulla provenienza del biglietto. La banca sottoporrà la banconota alla Banca d'Italia che la trasmetterà all'Autorità competente per indagini. Se, al termine delle indagini, l'Autorità restituirà alla Banca d'Italia la banconota senza parere contrario al rimborso, la banconota sarà rimborsata secondo la normativa generale.

La posizione ufficiale della Banca Centrale Europea

La Banca Centrale Europea ha emanato la Decisione del 19 aprile 2013 (https://www.ecb.europa.eu/ecb/legal/pdf/l_11820130430en00370042.pdf), applicata da tutte le Banche Centrali Nazionali dell'Eurosistema, che stabilisce i criteri per il cambio di banconote danneggiate.

La Decisione contiene anche prescrizioni per il cambio di banconote danneggiate da dispositivi antirapina (Intelligent Banknote Neutralised System - IBNS). In sintesi (art.3.2), le banconote macchiate da dispositivi antirapina possono essere cambiate dalle Banche Centrali Nazionali solo al legittimo proprietario, vittima dell'attività criminale tentata o compiuta che ha portato a al danneggiamento delle banconote. Le banche che ricevono tali banconote dai propri clienti devono farsi rilasciare informazioni sulla provenienza delle banconote e trasmetterle alla Banca Centrale Nazionale.

Bricchette

bricchette

La Banca d'Italia, come altre Banche Centrali, utilizza parte del materiale di scarto della triturazione delle banconote per confezionare con una pellicola trasparente piccoli cilindri o mattoncini comunemente denominati "bricchette". Tali oggetti, privi di valore intrinseco, vengono di norma utilizzati come omaggio in occasione di eventi istituzionali.

La Banca è estranea a iniziative volte alla loro commercializzazione, anche per il tramite del web, né ha modo di impedire tali pratiche.

Statistiche sull'emissione di banconote in Italia

La Banca d'Italia pubblica statistiche su prelievi, versamenti e "prelievi netti" (differenza tra prelievi e versamenti) di banconote effettuati presso le proprie Filiali, con disaggregazione per tagli. Tali informazioni hanno periodicità annuale.

Cambio banconote e monete in lire

Con l'introduzione delle banconote e delle monete in euro, le banconote e le monete in lire hanno cessato di avere corso legale il 28 febbraio 2002, a conclusione del periodo di doppia circolazione.

Secondo quanto disposto dall'art. 26 del D.L. 201/2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 284 del 6 dicembre 2011, "in deroga alle disposizioni di cui all'articolo 3, commi 1 ed 1 bis, della legge 7 aprile 1997, n. 96, e all'articolo 52-ter, commi 1 ed 1 bis, del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, le banconote, i biglietti e le monete in lire ancora in circolazione si prescrivono a favore dell'Erario con decorrenza immediata". Pertanto dal 7 dicembre 2011 non è stato più possibile cambiare le banconote e monete in lire. La Corte Costituzionale, con sentenza n. 216/2015, ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 26 del D.L. 201/2011.

Per ulteriori informazioni sul cambio delle banconote e monete in lire si rimanda alla sezione "Servizi al cittadino/cambio di banconote e monete" .

Allegati

Seconda serie euro - €20

Normativa di riferimento

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