Il lavoro analizza la recente riconfigurazione dei flussi commerciali di beni conseguente all'inasprimento delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina, indagando in particolare gli scambi di beni a tecnologia avanzata e di quelli critici per la transizione energetica. A differenza delle analisi esistenti, prevalentemente concentrate sugli Stati Uniti, si pone particolare attenzione alle dinamiche dell'Unione europea e al loro confronto con quelle statunitensi.
L'analisi mostra una riconfigurazione del commercio sia geografica sia merceologica: si è ridotto l'interscambio tra blocchi di paesi geopoliticamente distanti ed è diminuita la quota cinese sulle importazioni degli Stati Uniti e su quelle della UE, soprattutto per i prodotti a tecnologia avanzata. L'allungamento delle catene di approvvigionamento dalla Cina, di cui si forniscono evidenze, rende tuttavia sempre più complessa la misurazione delle interdipendenze effettive tra paesi.