Il lavoro quantifica l'impatto sul valore aggiunto delle imprese manifatturiere di cinque paesi dell'area dell'euro (Belgio, Francia, Italia, Slovenia e Spagna) di un ipotetico calo degli approvvigionamenti di beni intermedi dai paesi relativamente più distanti sotto il profilo della collocazione geopolitica.
Si stima che un dimezzamento delle importazioni di input il cui approvvigionamento sia a rischio di interruzione dai paesi distanti sotto il profilo geopolitico comporterebbe nelle cinque economie considerate una perdita di valore aggiunto manifatturiero compresa tra il 2 e il 3 per cento; il calo sarebbe più forte in Italia e Slovenia. I comparti maggiormente colpiti sarebbero quelli dell'elettronica, dei prodotti chimici e dei macchinari e apparecchiature.