Il lavoro fornisce una valutazione, di taglio normativo ed empirico, di alcune misure tese ad agevolare la concessione di liquidità a favore di imprese che abbiano avviato una procedura di concordato preventivo. Dal 2010 in avanti, vari interventi legislativi hanno riconosciuto e progressivamente esteso il beneficio della prededucibilità a tale provvista.
La ricerca si focalizza sui finanziamenti concessi da prestatori professionali a imprese il cui piano sia stato omologato dal Tribunale, nel periodo 2006–2014. L’analisi econometrica evidenzia come la riforma abbia comportato un miglioramento dell’offerta dal punto di vista sia della quantità (la flessione dei prestiti si riduce di due punti percentuali) sia, soprattutto, del costo del credito (il tasso di interesse cala in media di oltre 40 punti base).
Ciò è dovuto, in particolare, alla liquidità erogata da prestatori che non risultavano già esposti verso il debitore in difficoltà. Nondimeno, la presenza di alcune criticità normative – legate, ad esempio, all’instabilità del beneficio, qualora la procedura si tramuti in fallimento – potrebbe frenare l’erogazione di più ampia provvista.