N. 338 - Rigidità salariali e fluttuazioni del ciclo economico: un'analisi basata su dati d'impresa-lavoratori

di Effrosyni Adamopoulou, Emmanuele Bobbio, Marta De Philippis e Federico Giorgi
Luglio 2016
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Il lavoro analizza la dinamica salariale in Italia negli ultimi 25 anni con una particolare attenzione alla recente recessione. Utilizzando un panel di dati impresa-lavoratore documentiamo la presenza di un trade-off tra l’aggiustamento dei salari e quello dell’occupazione: le imprese che evidenziano maggiori rigidità salariali sono quelle in cui si osservano maggiori aggiustamenti occupazionali. Durante gli anni della recessione, le rigidità salariali si sono attenuate e l’aggiustamento è avvenuto principalmente attraverso la componente del salario non negoziata a livello nazionale. In un contesto istituzionale piuttosto rigido, un utile margine di flessibilità è legato all’utilizzo di dipendenti a termine, il cui rapporto di lavoro può essere risolto più facilmente e i cui salari sono quindi rinegoziabili più facilmente. Più in generale si evidenzia che le imprese di grandi dimensioni, con un’elevata quota di operai, o appartenenti a un settore in cui i bonus aziendali rappresentano una gran parte dei guadagni annui, sono caratterizzate da una maggiore flessibilità salariale.

Pubblicato nel 2016 in: IZA Journal of Labor Policy, v. 5, 1

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