N. 249 - La partecipazione delle imprese edili italiane al procurement della Banca Mondiale

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di Michele Benvenuti, Luca Casolaro, Tindaro Paganini, Umberto Vivianinovembre 2014

Nell'ambito della propria attività di procurement la Banca Mondiale eroga annualmente tra i 20 e i 40 miliardi di dollari di nuovi prestiti, la metà dei quali destinati al finanziamento di infrastrutture. Si tratta di un mercato nel quale le imprese italiane hanno conseguito risultati significativi, con un'incidenza superiore al 4 per cento del volume complessivo tra il 2007 e il 2012 (quasi il 6 per i soli appalti relativi a infrastrutture), facendo dell'Italia il quarto paese a livello globale. Le aggiudicazioni hanno riguardato un gruppo ristretto di imprese e si sono concentrate in contratti di grandi dimensioni, in progetti relativi a infrastrutture di trasporto e in mercati geografici limitrofi (Europa emergente e Asia Centrale). Le procedure utilizzate dalla Banca Mondiale nel settore del procurement pubblico sono oggetto di una profonda revisione. Da essa possono scaturire ulteriori opportunità per le imprese italiane, connesse con una crescente valutazione di aspetti diversi dal costo monetario iniziale nella selezione dei progetti, ma anche rischi, perché una più frequente applicazione di procedure di procurement nazionali renderebbe più difficoltosa la partecipazione ai bandi per le imprese non locali.

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