Le riserve auree sono parte integrante delle riserve ufficiali del Paese e hanno la funzione di rafforzare la fiducia nella stabilità del sistema finanziario italiano e nella moneta unica.
La Banca d'Italia è il quarto detentore di riserve auree al mondo, dopo la Federal Reserve statunitense, la Bundesbank tedesca e il Fondo Monetario Internazionale. Il quantitativo totale di oro di proprietà dell'Istituto è pari a 2.452 tonnellate, costituito prevalentemente da lingotti (95.493) e per una parte minore da monete. Il valore aggiornato dell'oro viene pubblicato annualmente nel Bilancio della Banca d'Italia.
Il quantitativo d'oro di proprietà dell'Istituto è frutto di una serie di eventi avvenuti negli oltre 130 anni di storia della Banca. Nel 1893, la fusione dei tre istituti di emissione (la Banca Nazionale del Regno d'Italia, la Banca Nazionale Toscana, la Banca Toscana di Credito) diede vita alla Banca d'Italia con una propria dotazione aurea iniziale. La riserva aurea aumentò negli anni fino all'avvio della Seconda guerra mondiale, per poi raggiungere il suo minimo alla fine del conflitto, anche a seguito dell'asportazione di una parte di esso ad opera delle truppe di occupazione. Nel dopoguerra, l'Italia divenne un paese esportatore e per tale motivo beneficiò di cospicui afflussi di valuta estera, soprattutto in dollari, che furono in parte convertiti in oro. Un caso di utilizzo dell'oro è avvenuto nel 1976 quando fu dato a garanzia di un prestito ricevuto dalla Bundesbank. Alla fine degli anni 90, a seguito del trasferimento dell'oro in disponibilità dell'Ufficio Italiano Cambi e al conferimento di una parte delle riserve alla BCE in occasione dell'avvio dell'Unione economica e monetaria, la riserva aurea si attestò alle attuali 2.452 tonnellate.
L'oro dell'Istituto è custodito nei caveau della Banca d'Italia e di primarie banche centrali. Tale scelta deriva, oltre che da ragioni storiche legate ai luoghi in cui l'oro fu acquistato, anche da una strategia di diversificazione finalizzata alla minimizzazione dei rischi. Inoltre, la custodia nelle principali piazze finanziarie ne permette, in caso di necessità, un più rapido utilizzo, limitando i costi e i tempi legati al trasporto del metallo.
Nei caveau della Banca d'Italia è custodita anche una quota (100 tonnellate) delle riserve conferite alla BCE.
Localizzazione geografica
-
Regno Unito
5,76%141,2 tonnellate -
Svizzera
6,09%149,3 tonnellate -
Stati Uniti
43,29%1.061,5 tonnellate -
Italia
44,86%1.100 tonnellate -
Totale
100%2.452 tonnellate
Annualmente la società di revisione, che certifica il bilancio della Banca, effettua la verifica dell'oro detenuto nei locali di sicurezza di Via Nazionale, in collaborazione con il Servizio Revisione interna della Banca d'Italia. Le verifiche sull'oro detenuto all'estero sono effettuate sulla base delle attestazioni rilasciate annualmente dalle banche centrali depositarie. La Banca d'Italia può sottoporre a verifica diretta l'oro detenuto presso le altre banche centrali.