di Rolf Aaberge (University of Oslo), François Bourguignon (Paris School of Economics), Andrea Brandolini (Banca d’Italia), Francisco H. G. Ferreira (The World Bank), Janet C. Gornick (University of New York), John Hills (London School of Economics), Markus Jäntti (Stockholm University), Stephen P. Jenkins (Lon-don School of Economics), Eric Marlier (Luxembourg Institute of Socio-Economic Research LISER), John Micklewright (University College London), Brian Nolan (University of Oxford), Thomas Piketty (Paris School of Economics), Walter J. Radermacher (Eurostat), Timothy M. Smeeding (University of Wisconsin-Madison), Nicholas H. Stern (London School of Economics), Joseph Stiglitz (Columbia University), Holly Sutherland (University of Essex)
Tony Atkinson è universalmente riconosciuto per aver fondato la moderna misurazione e analisi della disuguaglianza, ma il suo contributo sfugge a qualsiasi classificazione settoriale. È stato un economista nel senso classico del termine. La sua morte, il 1° gennaio 2017, ci ha privato di un intellettuale di prima grandezza, guidato da un profondo impegno civile. Questo articolo collettivo dà conto dell’ampiezza, dello spessore e dell'importanza della sua eredità intellettuale. La pubblicazione nei Temi rappresenta un ricordo del rapporto professionale che Tony ha avuto per oltre vent'anni con la Banca d'Italia.
Pubblicato nel 2017 in: Review of Income and Wealth, v. 63, 3, pp. 411-444