N. 1067 - Una stima degli effetti sulla produttività delle innovazioni ambientali basata sui brevetti ambientali

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di Giovanni Marin e Francesca Lottigiugno 2016

I progressi tecnologici possono contribuire alla sostenibilità ambientale attraverso diversi canali: un più efficiente uso delle risorse naturali, una più bassa intensità di emissioni, l’invenzione di nuovi prodotti più sostenibili di quelli precedentemente esistenti.

Le imprese hanno evidentemente un ruolo chiave nella creazione, adozione e diffusione di innovazioni ambientali.

In quest’ottica, il lavoro mira a stimare il legame tra attività di ricerca e sviluppo (R&S), (eco)innovazioni ambientali e produttività a livello di impresa, valutando in particolare l’effetto delle eco-innovazioni sulla produttività di impresa. Lo schema di riferimento è dato dal modello di Crepon e al., (1998), modificato per tener conto degli effetti differenziali delle eco-innovazioni rispetto alle innovazioni tradizionali. L’ipotesi alla base del lavoro è che mentre i benefici sociali delle eco-innovazioni sono chiaramente positivi, le ricadute sull’impresa possono essere anche negative, poiché le eco-innovazioni possono danneggiarne la produttività, almeno nel breve periodo.

Nell’analisi empirica si utilizzano quattro edizioni consecutive dell’Indagine Unicredit sulle imprese manifatturiere italiane per i periodi 1995-1997, 1998-2000, 2001-2003 e 2004-2006. Inoltre, per ottenere informazioni sulle innovazioni (eco e non eco), si è fatto ricorso alla base dati PATSTAT, utilizzando adeguate procedure di matching. La classificazione tecnologica dei brevetti consente di separare le innovazione di carattere ambientale da quelle tradizionali.

I risultati indicano la presenza di un forte effetto positivo dell’attività brevettuale in generale sulla produttività di impresa. Tuttavia i benefici per le eco-innovazioni risultano generalmente minori rispetto a quelli delle altre innovazioni, con una differenza più ampia e significativa per le imprese inquinanti. Pertanto, in assenza di normativa o altri strumenti di incentivazione, si verificherebbe uno spiazzamento delle eco-innovazioni rispetto a quelle non-eco.