N. 756 - Offerta di credito, flight to quality ed evergreening: un’analisi delle relazioni banca-impresa dopo Lehman

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di Ugo Albertazzi e Domenico J. Marchettiaprile 2010

Il lavoro analizza l’effetto della crisi finanziaria sull’offerta di credito in Italia nei sei mesi successivi al fallimento di Lehman, usando dati a livello banca-impresa.

Il dataset include circa 19.000 osservazioni relative ai prestiti concessi da circa 500 banche a 2.500 imprese; le informazioni sono incrociate con quelle su varie caratteristiche delle banche e delle imprese considerate. Il periodo in esame è il semestre ottobre 2008-marzo 2009, durante il quale la crescita sui tre mesi dei prestiti alle imprese in Italia è calata dall’8 all’1% (dati su base annua, corretti per le cartolarizzazioni) e gli effetti di offerta, secondo le analisi disponibili, sarebbero stati più marcati.

Sfruttando il fenomeno del multiaffidamento, tipico delle imprese italiane, la metodologia econometrica utilizzata tiene conto (attraverso l’utilizzo di effetti fissi di impresa) delle caratteristiche di impresa non osservabili, tra cui la domanda di credito e il rischio di default. Ciò permette di isolare l’effetto di eventuali restrizioni dal lato dell’offerta. I principali risultati sono i seguenti.

In primo luogo, la contrazione dell’offerta di credito risulta più pronunciata nel caso delle banche con minore capitalizzazione: la decelerazione dei prestiti attribuibile ai vincoli patrimoniali è stimabile nel complesso in circa 0,7 punti percentuali (su base annua) e ha colpito in misura maggiore le imprese più piccole. I debitori hanno potuto compensare solo in parte tale effetto attraverso un più ampio ricorso al credito fornito dagli intermediari più capitalizzati. Anche le banche meno liquide hanno ridotto l’offerta di credito, in una misura quantificabile in circa mezzo punto percentuale. Nell’insieme, tenendo conto degli effetti di sostituzione tra banche, nel periodo esaminato le tensioni nell’offerta di credito avrebbero contribuito al calo della dinamica dei prestiti in una misura stimabile in circa 1 punto percentuale su base annua.

Il lavoro documenta anche una ricomposizione del credito erogato dalle grandi banche meno capitalizzate, a sfavore delle imprese più rischiose (flight to quality).

I risultati del lavoro confermano l’opportunità di un rafforzamento della capitalizzazione delle banche, allo scopo di supportare il flusso di credito all’economia reale.