N. 567 - Un'analisi quantitativa dei meccanismi di riequilibrio del disavanzo esterno degli Stati Uniti

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di Francesco Paternònovembre 2005

I conti con l’estero degli Stati Uniti hanno intrapreso sin dal 1991 un sentiero di progressivo deterioramento principalmente riconducibile all’ampliamento del disavanzo commerciale. Dopo essersi ridotto in misura molto contenuta nel corso della breve recessione del 2001, il disavanzo corrente ha ripreso ad ampliarsi, fino a toccare valori storicamente elevati.

Il lavoro presenta una valutazione econometrica, condotta attraverso il modello dell’economia mondiale NiGEM del National Institute of Economic and Social Research, di tre diversi meccanismi di aggiustamento: un deprezzamento del dollaro, un permanente miglioramento del bilancio federale statunitense, un innalzamento del potenziale di crescita delle altre principali economie avanzate.

Dall’analisi, condotta attraverso simulazioni econometriche, emerge che l’entità del miglioramento del disavanzo esterno statunitense derivante da ciascuno dei meccanismi di aggiustamento, singolarmente considerato, è piuttosto limitata.

Un deprezzamento del dollaro, non innescato da uno shock avverso all’economia statunitense, dà origine a un contenuto aggiustamento del disavanzo esterno, poiché il miglioramento del saldo commerciale, indotto dagli iniziali guadagni di competitività, viene in parte bilanciato dal peggioramento del saldo dei redditi da capitale, conseguente alla restrizione monetaria resa necessaria dall’emergere di tensioni inflazionistiche.

Una riduzione del disavanzo del bilancio federale si traduce in un miglioramento meno che proporzionale del disavanzo esterno, essendo in parte compensata da un deterioramento del saldo finanziario del settore privato.

Un innalzamento del potenziale di crescita delle altre principali economie avanzate, ampliando i mercati di sbocco delle esportazioni statunitensi, determina una riduzione del disavanzo esterno statunitense, che tende ad aumentare nel tempo, ma che nel breve periodo rimane piuttosto limitata.

I risultati ottenuti indicano che solo il simultaneo operare di diversi meccanismi di aggiustamento potrebbe consentire un significativo riequilibrio del disavanzo esterno statunitense.

Il lavoro focalizza inoltre l’attenzione sulla posizione netta sull’estero degli Stati Uniti, la cui evoluzione è influenzata, oltre che dalla dinamica del saldo del conto corrente, da rilevanti effetti di rivalutazione delle attività estere detenute dagli Stati Uniti e delle passività statunitensi detenute da investitori esteri, principalmente riconducibili alla loro diversa composizione valutaria. In particolare, tra la fine del 2001 e la fine del 2004, per effetto della consistente rivalutazione delle attività sull’estero detenute da residenti negli Stati Uniti, la posizione netta sull’estero di questo paese, misurata in rapporto al PIL, si è stabilizzata nonostante i consistenti disavanzi correnti registrati nello stesso triennio.

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