N. 403 - Stagionalità e capacità produttiva: un’applicazione al caso italiano

Go to the english version Cerca nel sito

di Guido de Blasio e Federico Minigiugno 2001

Il lavoro esamina i dati mensili sull’attivitàmanifatturiera in Italia negli ultimi duedecenni al fine di identificare le caratteristiche salienti del suo andamento stagionale e quantificare l’ammontare di capacità produttiva in eccesso associata alla stagionalità.

A differenza di quanto accade in Francia e Germania, gran parte della variabilità nelle fluttuazioni della produzione manifatturiera italiana è dovuta a fattori stagionali, anziché all’andamento del ciclo economico. Le oscillazioni stagionali sono, in Italia, non solo più rilevanti, ma anche di maggiore ampiezza.

Il ciclo stagionale della produzione manifatturiera italiana è caratterizzato da una forte flessione in agosto e da una ripresa intensa in settembre; una flessione di minore entità si registra in novembre e dicembre, cui segue un moderato recupero nei primi mesi dell’anno successivo. Questo profilo stagionale contraddistingue la dinamica della produzione in quasi tutti i settori manifatturieri, così come gli andamenti delle vendite e degli ordinativi.

Con vari metodi statistici, si mostra infine che la capacità produttiva inutilizzata a causa della stagionalità è in Italia di circa il 30 per cento superiore ai livelli stimati per Francia e Germania. La questione se questo considerevole esubero di capacità produttiva comporti un costo – in termini di benessere sociale – per l’economia italiana è lasciata a ricerche future.

Testo della pubblicazione