N. 381 - The Determinants of Cross-Border Bank Share holdings: an Analysis with Bank-Level Data from OECD Countries

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di D. Focarelli e A. F. Pozzoloottobre 2000

Il lavoro analizza le motivazioni alla base della decisione delle banche di estendere la propria operatività all’estero attraverso l’acquisto di partecipazioni azionarie. L’analisi empirica utilizza informazioni relative a un campione di circa 2.500 banche operanti nei 29 paesi OCSE. Essa è volta a rispondere a due domande: a) quali sono le caratteristiche delle banche che hanno partecipazioni azionarie in istituzioni creditizie all’estero; b) verso quali paesi si orienta la scelta. Le principali conclusioni possono essere così sintetizzate.

Le banche con partecipazioni azionarie all’estero sono più grandi ed efficienti e provengono da paesi dove il settore bancario è maggiormente sviluppato. L’esistenza di restrizioni regolamentari agli investimenti diretti all’estero e all’attività bancaria interna riducono la propensione della banche ad acquisire partecipazioni all’estero. Il grado di apertura commerciale del paese di origine, che approssima l’incentivo per le banche a fornire servizi ai propri clienti quando questi operano all’estero, influisce anch’esso sulla decisione di espansione internazionale.

Con riferimento alla scelta dei paesi verso i quali espandere l’attività, i risultati empirici mostrano che le banche preferiscono andare dove il prodotto interno lordo per abitante è più basso, l’inflazione è minore e il grado di finanziarizzazione dell’economia è più elevato.

Nei paesi dove la presenza delle banche estere è maggiore, gli intermediari sono caratterizzati da costi più elevati, minori profitti e un uso meno efficiente del capitale: ciò suggerisce che nel programmare gli investimenti esteri le banche prevedano di operare una profonda ristrutturazione della banca partecipata.

L’intensità del commercio bilaterale tra il paese di origine e di destinazione dell’investimento influisce significativamente sulla probabilità che una banca abbia partecipazioni internazionali, ma ha un effetto sulla scelta del paese dove investire quantitativamente meno rilevante rispetto a quello delle opportunità di profitto. Infine, le banche preferiscono estendere l’attività nei paesi dove più efficiente è il sistema giudiziario, forse perché ritengono meglio tutelata l’attività bancaria e il loro stesso investimento e minori i vincoli all’attività bancaria.

Pubblicato nel 2001 in: Journal of Banking and Finance, v. 25, 12, pp. 2305-2337