Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia - aprile 2012, n. 25Supplementi al Bollettino Statistico - Indagini campionarie

Tra il 30 marzo e il 23 aprile 2012 si sono svolte le interviste della rilevazione relativa al primo trimestre del 2012, cui hanno partecipato 1.527 agenti, fornendo informazioni sull’attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (gennaio-marzo 2012) nonché sulle prospettive del settore.

I principali risultati

Prezzi delle abitazioni

Nel primo trimestre del 2012 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi rispetto al periodo precedente è ulteriormente cresciuta, al 69,1 per cento dal 66,5 della precedente indagine. L’incidenza di coloro che hanno indicato un aumento delle quotazioni ha continuato a collocarsi su livelli estremamente contenuti (meno del 2 per cento); ne è derivato un più consistente saldo negativo tra le percentuali di risposte “in aumento” e “in diminuzione” (−67,3 punti contro −65,9 nello scorcio del 2011), concentrato al Sud e nelle aree urbane.

Compravendite

La quota di agenzie che all’inizio del 2012 hanno venduto almeno un immobile è diminuita rispetto al trimestre corrispondente del 2011 (da 69,3 a 63,8 per cento). La quota si è ridotta anche rispetto al 72,1 per cento del trimestre precedente; quest’ultimo calo è stato particolarmente marcato nel Nord Ovest (64,8 per cento, da 75,3).

Incarichi a vendere

Nel primo trimestre del 2012 il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione rispetto al periodo precedente delle giacenze di incarichi a vendere è aumentato rispetto al sondaggio di gennaio, a 34,5 punti percentuali (da 27,9). Anche il saldo tra i giudizi di aumento e quelli di diminuzione delle acquisizioni di nuovi incarichi si è ampliato a 28,2 punti percentuali (da 10,3 nella rilevazione precedente); l’incremento ha riguardato tutte le aree del paese.

In merito alle cause prevalenti di cessazione degli incarichi, sono aumentate le quote di operatori che indicano proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore (53,1 per cento dei casi contro il 50,9 rilevato in gennaio) e difficoltà nel reperimento del mutuo da parte dei potenziali acquirenti (63,8 per cento contro 62,3); rimane superiore al 60 per cento, anche se in diminuzione rispetto all’inchiesta precedente, la quota di agenzie che segnalano l’assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi percepiti come troppo elevati (60,7 per cento, contro 64,2 nella rilevazione di gennaio).

Trattative e tempi di vendita

Nel primo trimestre del 2012 il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali si è ulteriormente ampliato, al 14,3 per cento (13,7 nell’indagine dello scorso gennaio, 12,5 in quella di ottobre 2011), principalmente per effetto della variazione riscontrata nelle aree non urbane (14,5 per cento, dal 13,6). Il tempo medio di completamento dell’incarico è rimasto sostanzialmente invariato, poco al di sotto degli 8 mesi.

Modalità di finanziamento degli acquisti

La quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario ha continuato a scendere, collocandosi al 60,4 per cento (da 63,7 nel quarto trimestre del 2011). Il calo ha riguardato soprattutto le aree non urbane (59,7 per cento, da 63,6).

Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie

Il saldo percentuale tra giudizi favorevoli e sfavorevoli sulle attese a breve termine (secondo trimestre dell’anno in corso) circa le condizioni del mercato di riferimento è migliorato, pur rimanendo ampiamente negativo (−39,8 punti percentuali, da −45,7 nella rilevazione precedente). Questo andamento è riconducibile interamente alla riduzione della quota di agenzie che si attendono un peggioramento. Il saldo relativo alle attese dei nuovi incarichi a vendere è salito a 23,1 punti percentuali, da 11,2 nella scorsa rilevazione; circa i prezzi, le attese di calo restano preponderanti, seppur in lieve diminuzione (66,6 per cento, da 68,0). Due terzi degli agenti ritengono che i recenti provvedimenti di tassazione della proprietà immobiliare tendono ad accrescere il numero degli incarichi a vendere e ad esercitare pressioni al ribasso sui prezzi.

Le prospettive del mercato nazionale

La quota di agenti che riportano un peggioramento delle prospettive a breve termine del mercato nazionale è scesa al 57,0 per cento (dal 61,0 della rilevazione precedente). Il divario negativo fra giudizi favorevoli e sfavorevoli si è ridotto, portandosi a −54,4 punti percentuali (−57,3 in gennaio). Si è invece lievemente accentuato il saldo negativo tra le attese di miglioramento e peggioramento del mercato nazionale per i prossimi due anni (11,9 punti percentuali; erano 10,0 nella rilevazione precedente).

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