Nel 2023 la Banca d'Italia ha ricevuto oltre 11.200 esposti privatistici, il 21 per cento in più rispetto al 2022. L'aumento è in particolare dovuto ai problemi con la rinegoziazione dei mutui in relazione alle dinamiche dei tassi di interesse, sebbene l'incidenza sul totale degli esposti resti contenuta, e al blocco dell'operatività su rapporti di conto corrente; rilevano anche le lamentele connesse con l'estinzione anticipata dei contratti di credito ai consumatori e quelle inerenti alle operazioni di cessione dei crediti di natura fiscale riconducibili al Superbonus 110.
Se si escludono le lamentele relative a materie estranee alla competenza della Banca d'Italia, nel 2023 il 50 per cento delle lamentele si è concluso con un esito (in tutto o in parte) favorevole al cliente, anche grazie all'intervento della Banca d'Italia.
Il tempo medio di risposta agli esponenti da parte della Banca d'Italia è molto contenuto: in media 15 giorni.
Le segnalazioni legate alle richieste di finanziamento hanno continuato a rappresentare la quota più rilevante (35 per cento del totale). Il 17 per cento degli esposti è relativo a strumenti e servizi di pagamento (il 20 per cento in più nel confronto con l'anno precedente); tra questi, le segnalazioni di truffe, sebbene numericamente contenute in relazione al volume totale delle operazioni di pagamento effettuate con strumenti alternativi al contante, sono in aumento dell'11 per cento rispetto al 2022 e hanno riguardato perlopiù ipotesi di furto delle credenziali di accesso al conto e dei codici di autenticazione delle operazioni di pagamento.