Relazione sull’attività dell’Arbitro Bancario Finanziario – anno 2012

Nel suo terzo anno di funzionamento l’ABF ha affrontato un impegno importante sotto il profilo quantitativo: dal 2011 al 2012 i ricorsi presentati sono aumentati del 58%. Ogni mese, in media, quasi 500 clienti hanno sottoposto una nuova controversia all’Arbitro relativa alla relazione con una banca o un intermediario finanziario: una contestazione sulla correttezza del suo operato, un contrasto sorto sull’applicazione delle regole, una questione sui confini dei reciproci diritti e obblighi.

Il forte incremento di ricorsi ha messo alla prova la macchina organizzativa dell’ABF e testato la bontà degli interventi messi a punto per accrescerne l’efficienza. Lo sforzo della Banca d’Italia per assicurare il buon funzionamento del sistema prosegue tuttora.

Le decisioni assunte dall’ABF nel corso del 2012 sono state più di 4.000. A seguito della scadenza del mandato triennale, la compagine dei tre Collegi è stata rinnovata, sia pure parzialmente al fine di preservarne la necessaria continuità operativa.

Nel 2012 si è riunito il primo Collegio di coordinamento: allo scopo di favorire l’uniformità degli orientamenti sono stati risolti i punti di dissonanza emersi tra i Collegi territoriali su alcune importanti questioni. Le pronunce del Collegio di coordinamento, che potranno costituire un punto di riferimento per gli intermediari e i clienti, sono richiamate e illustrate nell’ambito della rassegna tematica delle decisioni che, anche quest’anno, accompagna la Relazione.

Le tavole statistiche e i grafici che, arricchiti, completano questa Relazione restituiscono un’interessante rappresentazione della “geografia” e delle diverse dimensioni del contenzioso affluito all’Arbitro. Insieme alla rassegna delle decisioni potranno fornire indicazioni utili agli uffici reclami degli intermediari, agli operatori del diritto, alle associazioni di categoria, alla clientela, al pubblico in generale.

Le pronunce dell’ABF non vincolano le parti sul piano giuridico: la loro forza poggia sull’autorevolezza del sistema e l’adesione pressoché di tutti gli intermediari a quanto i Collegi decidono in favore dei clienti ne è la conferma.

L’ABF, tuttavia, non è funzionale solo a ripristinare l’equilibrio del singolo rapporto in cui è sorto un contrasto. Lo sforzo della Banca d’Italia per sostenerne l’attività, notevole anche sul piano delle risorse impegnate, acquista significato laddove l’Arbitro riesca a incidere in profondità sul sistema delle relazioni tra intermediari e clienti.

I numeri raggiunti, la varietà dei casi affrontati e delle decisioni assunte rendono il patrimonio informativo dell’ABF sempre più ricco e consentono di svolgere una pluralità di analisi. L’attività dell’Arbitro può integrare il quadro informativo che orienta l’azione della Vigilanza, nel rispetto del principio dell’indipendenza reciproca tra quest’ultima e l’ABF.

Per gli intermediari, il consolidamento degli orientamenti dei Collegi deve dare impulso a un’applicazione coerente e convinta delle norme e all’adozione di prassi e comportamenti realmente trasparenti e corretti; ciò non solo in risposta a un ricorso, ma nella quotidiana operatività.

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