Rapporto ambientale - 2021

Go to the english version Cerca nel sito

Introduzione

Uno sguardo d'insieme

Lo scorso anno lo svolgimento delle attività della Banca d'Italia è stato profondamente condizionato dalla pandemia da Covid-19. Durante l'emergenza sanitaria i dipendenti che hanno lavorato da remoto sono stati in media circa il 59 per cento sul totale del personale in servizio, rispetto al 4 per cento dell'anno precedente.

In termini di impatto ambientale il lavoro da remoto ha comportato, da un lato, l'aumento dei consumi domestici di energia e acqua, per la cui stima non è disponibile al momento una metodologia standardizzata, dall'altro, la riduzione degli spostamenti casa-lavoro e la diminuzione dei consumi energetici e idrici nei luoghi di lavoro.

Le emissioni totali di anidride carbonica della Banca sono diminuite del 28 per cento rispetto all'anno precedente (figura 1): quelle dovute agli spostamenti casa-lavoro si sono quasi dimezzate, anche se durante la pandemia è aumentato il ricorso all'auto privata in sostituzione dei mezzi pubblici (cfr. la sezione: Mobilità sostenibile); le emissioni connesse con i viaggi di lavoro sono diminuite in maniera considerevole (80 per cento circa).

-28% delle emissioni di CO2 rispetto al 2019

Figura 1 - Impronta carbonica

Emissioni di anidride carbonica equivalente 2019-2020 (migliaia di tonnellate di CO2)

In sintesi: il grafico mostra che le emissioni totali di anidride carbonica della Banca nel 2020 sono diminuite del 28 per cento rispetto all'anno precedente. Scheda: la barra impilata superiore rappresenta la composizione dell'impronta carbonica della Banca d'Italia nell'anno 2019; la barra impilata inferiore rappresenta la composizione dell'impronta carbonica della Banca d'Italia nell'anno 2020; i valori sono espressi in migliaia di tonnellate di CO2. In dettaglio: per il 2019 il totale di 20,1 migliaia di tonnellate di CO2 è così ripartito: combustibili per riscaldamento e altri usi 9,4; teleriscaldamento 0,2; carta uso ufficio 0,9; carta per pubblicazioni 1,1; viaggi di lavoro 2,4 spostamenti casa-lavoro 6,1. Per il 2020 il totale di 14,5 migliaia di tonnellate di CO2 è così ripartito: combustibili per riscaldamento e altri usi 9,5; teleriscaldamento 0,2; carta uso ufficio 0,4; carta per pubblicazioni 0,8; viaggi di lavoro 0,5; spostamenti casa-lavoro 3,1.

Alla riduzione dell'impronta carbonica complessiva ha anche contribuito la diminuzione dei consumi di carta per le pubblicazioni (30 per cento circa) e degli acquisti di carta a uso ufficio, più che dimezzati rispetto al 2019 (cfr. la sezione: Carta).

2,2 Tonnellate di CO2 pro capite

Nonostante il ridotto numero di persone nei luoghi di lavoro, gli impianti di condizionamento (invernale ed estivo) degli edifici hanno lavorato a regimi forzati e per tempi più lunghi al fine di assicurare un maggior numero di ricambi d'aria e conseguentemente di ridurre il rischio di diffusione del coronavirus: rispetto all'anno precedente i consumi di energia elettrica si sono ridotti di oltre il 5 per cento mentre quelli di gas metano sono aumentati dell'1,2 per cento (cfr. la sezione: Energia).

L'esperienza maturata nel corso del 2020 ha costituito la base per avviare la definizione di un nuovo modello di organizzazione del lavoro in cui la modalità in presenza coesiste e si integra stabilmente con quella a distanza. L'adozione di questo modello implicherà la realizzazione di numerose iniziative per le quattro variabili chiave (capitale umano, sistemi organizzativi, IT e logistica), con vantaggi attesi per la collettività, per le persone che lavorano in Banca e per l'ambiente.

La valutazione dell'impegno ambientale della Banca

Sulla base di una ricerca svolta a livello internazionale da un ente indipendente, la Banca d'Italia è risultata tra le banche centrali più "verdi" dei paesi del G20 per il sostegno fornito allo sviluppo di una finanza più sostenibile, l'integrazione dei criteri di sostenibilità nelle proprie decisioni di investimento, le iniziative per ridurre l'impronta ecologica delle attività istituzionali.

Energia

Energia

Siamo impegnati a ridurre i consumi di energia e a conseguire una maggiore efficienza energetica attraverso un programma di interventi sugli edifici e sugli impianti tecnologici e tramite l'adozione di misure gestionali. Acquistiamo solo energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.

Interventi di manutenzione

La Banca opera in oltre cinquanta edifici su tutto il territorio nazionale. Quattro complessi immobiliari (il Centro Donato Menichella di Frascati, Palazzo Koch, lo stabilimento di produzione delle banconote e l'edificio di Largo Bastia a Roma) consumano quasi i due terzi del fabbisogno complessivo di energia elettrica e termica (figura 2).

Figura 2 - Energia

Consumi energetici (percentuale)

In sintesi: nel 2020 il Centro Donato Menichella di Frascati, Palazzo Koch, lo stabilimento di produzione delle banconote e l'edificio di Largo Bastia a Roma hanno consumato quasi i due terzi del fabbisogno complessivo di energia elettrica e termica della Banca. Scheda: il grafico a torta mostra la ripartizione dei consumi energetici tra le strutture della Banca d'Italia nel 2020. In dettaglio: Centro Donato Menichella 29%, stabilimento di produzione delle banconote 18%, Palazzo Koch 8%, Largo Bastia 8%, restanti strutture dell’area romana 10%, Filiali (escluse le Filiali dell'area romana) 27%.

Il Centro Donato Menichella è il sito con il maggiore consumo energetico - anche per la presenza di uno dei due centri di elaborazione dati - ed è dotato di un sistema di gestione dell'energia (SGE) certificato secondo la norma ISO 50001: nel 2020 è stato ottenuto il rinnovo triennale della certificazione. Nell'anno è stato completato l'ammodernamento della centrale termica con la sostituzione degli ultimi due generatori di calore (su cinque in totale): si prevede una diminuzione di circa l'1 per cento dei consumi di gas metano, con un risparmio di 15.000 metri cubi all'anno. È proseguita la sostituzione dei corpi illuminanti con luci a led: le nuove lampade installate nell'anno consentiranno una riduzione di consumi di energia elettrica di circa 20.000 kWh su base annua. È stato ammodernato l'impianto di illuminazione dell'auditorium con la sostituzione sia di tutte le lampade con luci led, sia del sistema di regolazione e gestione. L'intervento, oltre che contribuire a un sensibile miglioramento della prestazione illuminotecnica, ha consentito una riduzione di oltre il 60 per cento della potenza impegnata. Nel corso del 2021 è prevista la realizzazione di altri interventi, tra i quali la sostituzione delle torri evaporative (sistemi per smaltire il calore prodotto dagli impianti di climatizzazione).

Nell'edificio di Largo Bastia, che ospita il secondo centro di elaborazione dati, sono state sostituite tre torri evaporative e un gruppo frigorifero utilizzato per la climatizzazione degli uffici: i risparmi attesi sono stimati in 132.000 kWh all'anno corrispondenti a circa il 2 per cento dei consumi di energia elettrica.

Nello stabilimento di produzione delle banconote, secondo edificio per consumo di energia, prosegue la sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a tecnologia a led. Nel 2021 sarà avviato un progetto, di durata pluriennale, finalizzato all'ottimizzazione energetica delle diverse fasi del processo produttivo e dell'infrastruttura impiantistica dello stabilimento: il progetto prevede sia l'installazione di misuratori per la puntuale rilevazione dei consumi di energia di impianti e macchine da stampa, sia interventi mirati per conseguire una maggiore efficienza energetica.

-5,6% Riduzione del consumo di energia elettrica rispetto al 2019

A Palazzo Koch è stato realizzato un nuovo polo elaborativo, con funzioni di controllo della disponibilità degli altri due centri di elaborazione dati, che assorbirà una potenza di 90 kW: tutti i relativi servizi accessori sono stati progettati e realizzati secondo i più avanzati standard di efficienza energetica (refrigerazione con free cooling, motori con inverter, gruppi di continuità elettrica a elevato rendimento, illuminazione a led, ecc.). È inoltre in corso il rinnovo della centrale termica: saranno installate caldaie a condensazione ad altissima efficienza e un sistema di gestione meteo-predittivo, che consentiranno di ridurre i consumi di gas metano dell'edificio del 20 per cento con un risparmio di circa 47.000 metri cubi all'anno.

Negli altri edifici di Roma sono in corso - o saranno avviati a breve - numerosi interventi migliorativi dell'efficienza energetica, quali ad esempio: il rifacimento delle facciate presso lo stabile di via Milano 60/g; l'installazione di nuovi infissi e la coibentazione della copertura dell'edificio di via Parma; la sostituzione di tutti i corpi illuminanti degli uffici nel sito di via Piacenza, che consentirà un risparmio di energia elettrica di circa 50.000 kWh all'anno. Inoltre nell'edificio di via IV novembre - nonostante i difficili margini di intervento su un immobile storico sottoposto a vincoli architettonici - sono state sostituite 240 finestre con sistemi ad alte prestazioni e sono in corso di rifacimento le coperture con l'inserimento di coibentazioni termiche altamente performanti.

Negli edifici che ospitano le Filiali sono stati effettuati interventi mirati per conseguire una maggiore efficienza energetica, tra i quali il rinnovo degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva, la sostituzione degli infissi, l'utilizzo esteso di luci a led e l'installazione di temporizzatori per lo spegnimento automatico dei sistemi di illuminazione.

+1,2% Aumento del consumo di energia per riscaldamento rispetto al 2019

I lavori di riordino dell'edificio di Via delle Quattro Fontane

Lo stabile di Via delle Quattro Fontane 123, a Roma, costruito negli anni cinquanta, è stato in passato sede dell'ex Ufficio Italiano dei Cambi. Attualmente è in corso un intervento di riordino complessivo che interessa l'involucro esterno, gli ambienti interni, gli impianti e che consentirà di migliorarne significativamente l'efficienza energetica.

Per le opere civili si è provveduto alla riqualificazione del tetto, delle facciate e degli infissi.

Negli uffici sono stati installati ascensori con consumi ridotti; il sistema di illuminazione a led si attiva solo in presenza di persone, modulando l'intensità in base alla luminosità esterna; le tende schermanti motorizzate vengono orientate in funzione della luce solare; la climatizzazione viene disattivata localmente in caso di apertura delle finestre.

Gli impianti di climatizzazione sono stati progettati e realizzati secondo i più avanzati standard di risparmio energetico, sia per la tipologia di apparecchiature installate sia per il relativo sistema di gestione. La nuova centrale termica è stata realizzata utilizzando caldaie a condensazione ad alta efficienza; nuovi sono il sistema di produzione di acqua calda sanitaria, la centrale frigorifera, le torri evaporative, le pompe di circolazione a portata variabile e le unità di trattamento dell'aria primaria.

Sono state inoltre installate nuove unità di trasformazione in media tensione e sistemi di continuità elettrica a bassissime perdite. Per gli usi tecnici verrà sfruttata l'acqua di pozzo, limitando così al minimo l'uso di acqua potabile.

Uso di fonti rinnovabili

La Banca acquista dal 2013 esclusivamente energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili certificate.

Gli impianti fotovoltaici, installati presso lo stabilimento di produzione delle banconote e sugli edifici che ospitano le Filiali di Catania e di Catanzaro, hanno consentito nell'anno la produzione di energia elettrica in autonomia di oltre 67.000 kWh.

Saranno riavviati i lavori - sospesi a causa dell'emergenza sanitaria - per l'installazione di un impianto fotovoltaico sulle coperture dei parcheggi del Centro Donato Menichella, in grado di produrre circa 380.000 kWh all'anno.

Iniziative di sensibilizzazione

Il 26 marzo 2021 la Banca ha aderito alla giornata per il risparmio energetico M'illumino di meno e al consueto spegnimento delle illuminazioni esterne degli edifici. Inoltre il 27 marzo, insieme alla BCE e ad altre banche centrali europee, l'Istituto ha partecipato all'iniziativa di mobilitazione globale Earth hour promossa dal WWF.

Consumi

Nel 2020 i consumi di energia termica (gas metano, teleriscaldamento e, in misura residuale, gasolio per riscaldamento) sono aumentati dell'1,2 per cento; i consumi di energia elettrica sono diminuiti di oltre il 5 per cento rispetto all'anno precedente (figura 3).

Figura 3 - Energia

Totale consumi energetici (terajoule)

In sintesi: nel 2020 i consumi di energia termica sono aumentati dell'1,2 per cento mentre i consumi di energia elettrica sono diminuiti di oltre il 5 per cento rispetto all'anno precedente. Scheda: l'asse orizzontale indica gli anni dal 2016 al 2020; l'asse verticale indica i terajoule di energia consumati nell'anno. Ciascun anno è rappresentato con una colonna verticale in due colori, e riporta i valori del consumo energetico totale e la ripartizione tra consumo di energia termica ed elettrica. In dettaglio: gli andamenti dei consumi negli ultimi anni presentano andamenti simili; nonostante il ridotto numero di persone nei luoghi di lavoro, nel 2020 non si è registrata una flessione significativa nei consumi energetici, in quanto l'attuale configurazione impiantistica negli stabili non consente la disattivazione totale del riscaldamento e del raffrescamento dei locali.

Nonostante il ridotto numero di persone nei luoghi di lavoro non si è registrata una flessione significativa nei consumi energetici, in quanto l'attuale configurazione impiantistica dei diversi stabili della Banca non consente la disattivazione totale del riscaldamento e del raffrescamento negli spazi non occupati dal personale. Inoltre nel corso dell'anno gli impianti di condizionamento hanno lavorato a regimi forzati e per tempi più lunghi al fine di assicurare un maggior numero di ricambi d'aria e conseguentemente di ridurre il rischio di diffusione del coronavirus: durante il primo lockdown molti impianti sono rimasti accesi 24 ore al giorno con l'utilizzo di sola aria esterna (fredda). Nella progettazione dei nuovi impianti si adotteranno sistemi volti a ottimizzare i consumi energetici sulla base dell'effettiva presenza del personale nei luoghi di lavoro.

Figure 4 e 5 - Energia

Totale consumi energetici (terajoule)

In sintesi: il grafico confronta i consumi energetici del Centro Donato Menichella, dello stabilimento di produzione delle banconote e dell'edificio di Largo Bastia negli anni dal 2016 al 2020. Scheda: l'asse orizzontale indica le tre strutture; l'asse verticale indica i terajoule di energia consumati in un anno. Ciascun anno è rappresentato con una colonna verticale in due colori, e riporta i valori del consumo energetico totale e la ripartizione tra consumo di combustibili e di energia elettrica; In dettaglio: Gli andamenti dei consumi per le tre strutture del Centro Donato Menichella, dello stabilimento di produzione delle banconote e dell'edificio di Largo Bastia negli anni dal 2016 al 2020 presentano andamenti simili; nel 2020 si è registrata una lieve flessione, anche a seguito di temporanee chiusure dovute ai provvedimenti di lockdown.

In sintesi: il grafico confronta i consumi energetici di Palazzo Koch, le restanti strutture dell'area romana e le Filiali (escluse le Filiali dell'area romana) negli anni dal 2016 al 2020. Scheda: l'asse orizzontale indica le tre strutture; l'asse verticale indica i terajoule di energia consumati in un anno. Ciascun anno è rappresentato con una colonna verticale in due colori, e riporta i valori del consumo energetico totale e la ripartizione tra consumo di combustibili e di energia elettrica. In dettaglio: gli andamenti dei consumi per le strutture di Palazzo Koch e le restanti strutture dell'area romana e le Filiali (escluse quelle dell'area romana) negli anni dal 2016 al 2020 presentano andamenti simili; nel 2020 si è registrata una lieve flessione, soprattutto per quanto riguarda le Filiali, anche a seguito di temporanee chiusure dovute ai provvedimenti di lockdown.

I consumi del Centro Donato Menichella, dello stabilimento di produzione delle banconote - rimasto chiuso per quattro settimane tra marzo e aprile del 2020 - e dell'edificio di Largo Bastia sono risultati in leggera diminuzione nel confronto con l'anno precedente (figura 4). Una flessione nei consumi rispetto al 2019 è stata registrata anche a Palazzo Koch e negli altri edifici di Roma dove si svolgono principalmente attività d'ufficio; a questo calo ha contribuito anche la chiusura di diversi siti nel periodo tra marzo e aprile del 2020.

Nello stesso periodo sono rimaste chiuse anche 4 Filiali; a livello complessivo i consumi energetici della rete territoriale sono rimasti costanti: la riduzione dei consumi di energia elettrica è stata compensata dall'aumento di quelli di energia termica.

Acqua

Acqua

Cerchiamo di ridurre progressivamente il consumo di acqua potabile. Laddove disponibile si utilizza acqua non potabile per l'irrigazione delle aree verdi o per gli usi industriali (produzione delle banconote e torri evaporative per la produzione di acqua refrigerata).

I tre edifici con il maggior numero di persone (Centro Donato Menichella, Palazzo Koch e stabilimento di produzione delle banconote) consumano circa la metà del fabbisogno complessivo di acqua potabile (figura 6).

Figura 6 - Acqua

Consumo di acqua potabile (percentuale)

In sintesi: i tre edifici della Banca col maggior numero di persone (CDM, Palazzo Koch stabilimento di produzione delle banconote) consumano circa la metà del fabbisogno complessivo di acqua potabile. Scheda: il grafico a torta riporta le percentuali del consumo di acqua potabile per le strutture della Banca ripartite in cinque categorie. In dettaglio: Centro Donato Menichella 25%, stabilimento di produzione delle banconote 11%, Palazzo Koch 15%, Largo Bastia e restanti strutture dell’area romana 19%, Filiali (escluse le Filiali dell’area romana) 30%.

Nel 2020 il consumo complessivo di acqua potabile è stato pari a circa 225.000 metri cubi, in flessione rispetto all'anno precedente grazie anche al ridotto numero di persone nei luoghi di lavoro (figura 7).

Figura 7 - Acqua

Consumo di acqua potabile (migliaia di metri cubi)

In sintesi: nel 2020 il consumo complessivo di acqua potabile ha subito una flessione rispetto all'anno precedente. Scheda: l'asse orizzontale indica gli anni dal 2016 al 2020; l'asse verticale indica i metri cubi di acqua potabile (in migliaia) consumati in un anno. Ciascun anno è rappresentato con un indicatore e il valore del consumo nell'anno. In dettaglio: nel 2020 il consumo complessivo di acqua potabile è stato pari a circa 225.000 metri cubi, in flessione rispetto all'anno precedente di più del 14%, grazie anche al ridotto numero di persone nei luoghi di lavoro.

Presso il Centro Donato Menichella si è registrata una diminuzione del fabbisogno di acqua potabile e un lieve incremento nei consumi di acqua non potabile, dovuto a fattori stagionali e gestionali (figura 8).

-25% Diminuzione del consumo di acqua potabile tra il 2016 e il 2020

Figura 8 - Acqua (Centro Donato Menichella)

Consumo di acqua (migliaia di metri cubi)

In sintesi: presso il Centro Donato Menichella si è registrata una diminuzione del fabbisogno di acqua potabile e un lieve incremento nei consumi di acqua non potabile, dovuto a fattori stagionali e gestionali. Scheda: l'asse orizzontale indica gli anni dal 2011 al 2020; l'asse verticale indica i metri cubi di acqua (in migliaia) consumati nell'anno. Le due serie di osservazioni per il consumo di acqua non potabile e di acqua potabile sono rappresentate mediante i diversi indicatori e i relativi valori di consumo nell’anno. In dettaglio: l'andamento del consumo di acqua potabile ha subito una lieve diminuzione nel 2020; l'andamento del consumo di acqua non potabile, che era in diminuzione negli ultimi anni, ha invece subito un lieve incremento nel 2020, dovuto a fattori stagionali e gestionali.

A Palazzo Koch i consumi si sono ridotti di oltre il 10 per cento rispetto all'anno precedente.

Nello stabilimento di produzione delle banconote, dopo la netta flessione dei consumi di acqua non potabile osservata nel 2019, grazie all'installazione delle nuove torri evaporative, si è registrato un aumento del 31 per cento dovuto ad attività di manutenzione straordinaria degli impianti (figura 9).

Figura 9 - Acqua (Stabilimento di produzione delle banconote)

Consumo di acqua (migliaia di metri cubi)

In sintesi: il grafico confronta i consumi annui di acqua potabile e non potabile dello stabilimento di produzione delle banconote negli anni dal 2011 al 2020. Scheda: l'asse orizzontale indica gli anni; l'asse verticale indica le migliaia di metri cubi di acqua consumate in un anno. Le due serie dell'acqua potabile e dell'acqua non potabile sono rappresentate da linee con indicatori; sono anche riportati i valori di ciascuna osservazione; In dettaglio: Dopo la netta flessione dei consumi di acqua non potabile osservata nel 2019, dovuta all'installazione di nuove torri evaporative, si è registrato nel 2020 un aumento del 31% nel consumo complessivo di acqua (soprattutto acqua potabile), dovuto ad attività di manutenzione straordinaria degli impianti.

Carta

Carta

Siamo impegnati a ridurre il consumo di carta attraverso lo snellimento e la digitalizzazione dei processi e la dematerializzazione dei documenti e delle pubblicazioni.

Carta a uso ufficio

Da diversi anni le comunicazioni interne tra le strutture della Banca sono effettuate esclusivamente in modalità digitale; le comunicazioni con l'esterno avvengono prevalentemente per via telematica.

-67% Riduzione della fornitura di carta uso ufficio tra il 2016 e il 2020

Dal 2019 è attiva la piattaforma Servizi online per il cittadino, che permette di inoltrare segnalazioni e di accedere ai servizi informativi dell'Istituto.

Con riferimento alla digitalizzazione dei processi, sono in corso iniziative per estendere l'informatizzazione a tutte le attività di tesoreria statale. Inoltre saranno introdotte nuove applicazioni informatiche per i processi operativi delle Filiali, che consentiranno la quasi completa eliminazione della modulistica ora stampata su supporto cartaceo.

Nell'ambito della progressiva dematerializzazione del processo di gestione della documentazione, l'Istituto è stato autorizzato dalla Direzione generale Archivi del Ministero della Cultura a distruggere tutti i documenti originali cartacei protocollati dal 2009, di cui sia presente una copia digitale conforme. Dopo l'epurazione straordinaria del 2019 che ha reso possibile la liberazione di oltre 900 metri lineari di spazio negli archivi, nel 2020 l'attività di scarto ha consentito di liberare altri 170 metri lineari e il riciclo di oltre 8 tonnellate di carta.

Figura 10 - Carta

Fornitura di carta in risme A3 e A4 uso ufficio (migliaia di chilogrammi)

In sintesi: nel 2020, grazie al massivo ricorso al lavoro da remoto, gli acquisti di carta ad uso ufficio sono risultati più che dimezzati rispetto all'anno precedente. Scheda: l'asse orizzontale indica gli anni dal 2016 al 2020; l'asse verticale indica i quantitativi di carta ad uso ufficio (in migliaia di chilogrammi) consumati nell'anno. Ciascun anno è rappresentato con un indicatore e il valore del consumo nell'anno. In dettaglio: Il trend degli acquisti di carta è decrescente dal 2016; nel 2020 gli acquisti di carta ad uso ufficio sono stati del 52,3% in meno rispetto a quelli nel 2019.

In Banca si utilizza sia carta bianca sia carta riciclata. La carta bianca è provvista di marchio di qualità ecologica Ecolabel UE, che attesta il rispetto di elevati standard ambientali in tutto il processo di produzione. La carta riciclata è prodotta interamente da fibre riciclate post-consumo in uno stabilimento certificato secondo lo standard europeo EMAS ed è dotata delle certificazioni di qualità ecologica Ecolabel UE e Der Blaue Engel.

Nel 2020, grazie al massivo ricorso al lavoro da remoto, gli acquisti di carta ad uso ufficio sono risultati più che dimezzati rispetto all'anno precedente (figura 10).

6,2 Fogli di carta A4 equivalenti consumati in media in un giorno da ciascun dipendente

La quota di carta riciclata acquistata è progressivamente aumentata negli anni (figura 11) e dal 2019 si acquista più carta riciclata che carta bianca.

Figura 11 - Carta

Carta riciclata uso ufficio (percentuale)

In sintesi: la quota di carta riciclata ad uso ufficio acquistata è progressivamente aumentata negli anni. Scheda: il grafico ad anelli riporta le percentuali degli acquisti di carta riciclata sugli acquisti totali di carta ad uso ufficio per gli anni 2011 e 2020. In dettaglio: nel 2011 gli acquisti di carta riciclata costituivano il 21% degli acquisti totali di carta ad uso ufficio; nel 2021 la percentuale era salita al 60%.

Pubblicazioni

Le pubblicazioni della Banca d'Italia sono disponibili in formato digitale sul sito internet dell'Istituto. Alcune di esse, come ad esempio il Rapporto ambientale e i fascicoli della Collana Statistiche, hanno una diffusione esclusivamente online. Le altre sono prodotte in forma cartacea solo su richiesta oppure per particolari esigenze come nel caso delle pubblicazioni per l'educazione finanziaria - stampate e diffuse in prevalenza nelle scuole - e di quelle distribuite annualmente in occasione delle Considerazioni finali del Governatore alla fine di maggio. Queste ultime sono stampate solo su carta certificata con marchio Ecolabel UE e in un numero di esemplari che si è progressivamente ridotto nel tempo: ad esempio nel 2011 sono state prodotte 9.000 copie della Relazione annuale a fronte di 2.700 nel 2019; negli anni 2020 e 2021, anche a causa delle restrizioni imposte dall'emergenza pandemica, sono stati stampati e distribuiti solo 1.300 esemplari cartacei.

Nel 2020 i consumi di carta per le pubblicazioni si sono ridotti del 29 per cento rispetto all'anno precedente (figura 12).

Figura 12 - Carta

Carta per le pubblicazioni (migliaia di chilogrammi)

In sintesi: nel 2020 i consumi di carta per le pubblicazioni si sono ridotti del 29% rispetto al 2019. Scheda: l'asse orizzontale indica gli anni dal 2016 al 2020; l'asse verticale indica i quantitativi di carta per le pubblicazioni (in migliaia di chilogrammi) consumati nell'anno. Ciascun anno è rappresentato con un indicatore e il valore del consumo nell'anno. In dettaglio: Il trend del consumo di carta per le pubblicazioni della Banca d'Italia è sostanzialmente decrescente dal 2016; nel 2020, anche a causa delle restrizioni imposte dall'emergenza pandemica, la flessione è stata più marcata (-28,7%).

Rifiuti

Rifiuti

Gli obiettivi prioritari in tema di gestione dei rifiuti sono ridurre all'origine la quantità dei rifiuti prodotti e privilegiare, rispetto allo smaltimento in discarica, il riutilizzo, il riciclo e il recupero energetico.

Tutti i rifiuti prodotti dalle attività d'ufficio e dalle mense interne sono raccolti in maniera separata e avviati a riciclo. Negli uffici di Roma e Frascati si è ridotta la quantità di rifiuti cartacei (84.000 chilogrammi a fronte degli oltre 110.000 del 2019) mentre è rimasta costante la produzione di imballaggi di carta e cartone (50.000 chilogrammi).

Nel 2019 abbiamo avviato un progetto per diventare un'istituzione senza plastica, attraverso la progressiva riduzione dell'uso dei materiali di plastica monouso. I bicchieri di plastica erogati dai distributori di bevande calde e quelli a disposizione per i dispenser di acqua potabile sono stati sostituiti con altri in materiale compostabile; nelle mense sono stati eliminati del tutto i piatti di plastica monouso. A tutti i dipendenti sono state distribuite borracce termiche in acciaio.

Negli uffici della Filiale di Perugia sono stati installati in via sperimentale tre erogatori di acqua alla spina collegati alla rete idrica, in sostituzione dei sistemi tradizionali a dispenser, con notevoli vantaggi in termini di impatto ambientale; altri cinque erogatori di acqua alla spina sono in corso di installazione negli uffici della Filiale di Firenze.

A seguito dell'emergenza pandemica sono stati temporaneamente disattivati la maggior parte degli erogatori di acqua alla spina installati nelle mense, al fine di minimizzare possibili occasioni di contagio; ciò ha comportato la distribuzione di acqua confezionata in bottiglie di plastica (180.000 quelle erogate nelle mense di Roma e Frascati). Inoltre durante l'emergenza pandemica i pasti sono stati spesso distribuiti con stoviglie monouso esclusivamente in materiale compostabile.

Nel 2020 si è ridotto il numero dei pasti, non consumati nelle mense interne, che vengono donati a organizzazioni di beneficenza (1.430 a fronte degli oltre 8.000 nel 2019). È anche diminuito il numero degli occhiali e dei cellulari usati che vengono raccolti nelle sedi di Roma e Frascati per essere donati ad associazioni che operano nel sociale.

Oltre 300 arredi non più reimpiegabili in Banca sono stati donati a parrocchie, scuole e associazioni senza finalità di lucro che ne avevano fatto richiesta.

Tutti i rifiuti speciali prodotti dall'attività di stampa delle pubblicazioni della Banca sono stati inviati a impianti di recupero.

Banconote

Banconote

La Banca contribuisce insieme alla BCE e alle altre banche centrali dell'Eurosistema a ridurre l'impatto ambientale connesso con la produzione, la distribuzione, il ricircolo e lo smaltimento delle banconote in euro.

Le iniziative dell'Eurosistema

La Banca fa parte di un gruppo di lavoro, istituito dalla BCE alla fine del 2019, che sta conducendo approfondimenti per definire tutti i fattori che influenzano l'impronta ecologica delle banconote in euro in tutte le fasi del relativo ciclo di vita: produzione, distribuzione, circolazione, distruzione e smaltimento. Lo studio mira a individuare i processi sui quali è possibile agire per ridurre l'impatto ambientale del contante e a valutarne la sostenibilità anche nel confronto con gli altri strumenti di pagamento. In una prima fase la BCE ha coinvolto nell'indagine tutti gli attori della filiera delle materie prime (cartiere, produttori di inchiostri, ecc.); nel 2021 lo studio è stato esteso anche alle attività di distribuzione, ricircolo, distruzione e smaltimento, coinvolgendo le società di servizi e gli istituti di credito che hanno un ruolo chiave nella circolazione del contante.

Nel corso del 2021 sarà redatto un rapporto sulle azioni messe in atto dalle banche centrali dell'Eurosistema per migliorare i profili di sostenibilità ambientale delle banconote.

La produzione delle banconote

La Banca d'Italia provvede alla stampa delle banconote presso lo stabilimento produttivo, gestito dal Servizio Banconote, che è dotato dal 2004 della certificazione ambientale ai sensi della norma ISO 14001.

Nel corso del 2020 è stata attuata la prevista fusione dei sistemi di gestione nel nuovo sistema di gestione integrato qualità, ambiente, salute e sicurezza sul lavoro. Sono state avviate numerose iniziative per ridurre sia i consumi energetici dell'edificio (cfr. la sezione: Energia), sia gli impatti sull'ambiente del processo produttivo.

Figura 13 - Rifiuti speciali (Stabilimento di produzione delle banconote)

Rifiuti speciali prodotti (migliaia di chilogrammi)

In sintesi: nell'ultimo quinquennio oltre i tre quarti dei rifiuti speciali originati dal processo di produzione delle banconote sono stati inviati a impianti di recupero. Scheda: l'asse orizzontale indica gli anni dal 2016 al 2020; l'asse verticale indica le quantità di rifiuti speciali prodotti (in migliaia di chilogrammi). Ciascun anno è rappresentato con una colonna verticale in due colori, e riporta le quantità di rifiuti speciali prodotte e la ripartizione tra le quantità smaltite e le quantità recuperate. In dettaglio: dopo la diminuzione degli ultimi anni, nel 2020 si è registrato un aumento dei rifiuti prodotti, che sono tornati quasi ai livelli del 2016.

È in corso la ricerca di un partner industriale per lo sviluppo del progetto relativo alla produzione di lastre per la stampa calcografica attraverso un sistema di incisione laser alternativo all'attuale processo galvanico: questa innovazione tecnologica consentirà di ridurre la produzione di rifiuti pericolosi e le emissioni in atmosfera nonché di conseguire benefici sotto il profilo della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Prosegue il piano di ammodernamento dell'impianto di depurazione dei reflui industriali dello stabilimento: sono in corso di svolgimento le gare per il rinnovo del sistema di supervisione e per l'installazione di misuratori nel continuo degli inquinanti.

Nell'ultimo quinquennio oltre i tre quarti dei rifiuti speciali originati dal processo di produzione delle banconote sono stati inviati a impianti di recupero (figura 13). Sono in corso approfondimenti per ridurre la produzione dei rifiuti attraverso il riutilizzo sia degli imballaggi di legno sia dei panni usati per la pulizia delle macchine da stampa.

La gestione dei rifiuti costituiti dalle banconote logore

La Banca d'Italia cura presso il Servizio Gestione circolazione monetaria e presso 34 Filiali la selezione periodica delle banconote in circolazione, con l'obiettivo di garantire i previsti standard di qualità del contante: le banconote che in fase di selezione sono giudicate non più idonee alla circolazione, in quanto logore o usurate, sono ridotte in frammenti.

Di recente la BCE ha rivisto i criteri relativi alla gestione dei rifiuti costituiti da banconote triturate, chiedendo alle banche centrali di abbandonare lo smaltimento in discarica entro il 2022.

La Banca d'Italia, in linea con quanto avviene in numerose altre banche centrali, privilegia il recupero energetico di questi rifiuti, che rappresenta la modalità di trattamento più idonea dal punto di vista ambientale.

Entro il 2022 l'Istituto si adeguerà alle indicazioni della BCE inviando a impianti di termovalorizzazione la quota residuale di banconote logore attualmente smaltita in discarica.

La figura 14 mostra la produzione nell'ultimo quinquennio dei rifiuti cartacei originati dal processo di produzione delle banconote (rifili e carta utilizzata per l'avvio delle macchine da stampa e scarti di produzione) e delle banconote logore triturate a valle del processo di selezione.

Figura 14 - Rifiuti

Produzione di rifiuti costituiti da banconote triturate (migliaia di chilogrammi)

In sintesi: nel 2020 si è ridotta la produzione dei rifiuti cartacei legati al ciclo di vita delle banconote. Scheda: l'asse orizzontale indica gli anni dal 2016 al 2020; l'asse verticale indica le quantità di rifiuti costituiti da banconote triturate e altri rifiuti cartacei dovuti al processo di produzione delle banconote (in migliaia di chilogrammi). Ciascun anno è rappresentato con una colonna verticale in due colori, e riporta le quantità di banconote triturate prodotte dal gruppo Filiali e Servizio Gestione circolazione monetaria e dallo stabilimento di produzione delle banconote. In dettaglio: negli ultimi anni la produzione dei rifiuti cartacei dovuti al processo di produzione delle banconote e alle banconote logore triturate a valle del processo di selezione era in leggero aumento; nel 2020 la produzione di rifiuti ha subito una flessione del 19,4%.

Nel 2020 la quota inviata a impianti di termovalorizzazione o a impianti per la produzione di combustibile solido secondario è stata pari al 90 per cento (figura 15); la percentuale è dell'86 per cento se si considerano solo le banconote logore triturate a valle del processo di selezione.

Figura 15 - Rifiuti

Modalità di trattamento dei rifiuti costituiti da banconote logore triturate nel 2020 (percentuale in peso)

In sintesi: nel 2020 la quota di triturato di banconote inviata a impianti di termovalorizzazione o a impianti per la produzione di combustibile solido secondario è stata pari al 90 per cento. Scheda: il grafico ad anello riporta le percentuali in peso di triturato di banconote avviato a termovalorizzazione o ad altre forme di recupero/smaltimento nel 2020. In dettaglio: nel 2020 la quota di triturato di banconote inviata a impianti di termovalorizzazione o a impianti per la produzione di combustibile solido secondario è stata pari al 90%; la percentuale è dell'86% se si considerano solo le banconote logore triturate a valle del processo di selezione. Di recente la Banca Centrale Europea ha rivisto i criteri relativi alla gestione dei rifiuti costituiti da banconote triturate, chiedendo alle banche centrali nazionali di abbandonare lo smaltimento in discarica entro il 2022.

Mobilità sostenibile

Mobilità sostenibile

L'utilizzo di mezzi di trasporto sia nel percorso casa-lavoro sia nei viaggi di lavoro comporta un impatto sull'ambiente in termini di emissioni di anidride carbonica e sostanze inquinanti. La Banca è impegnata a ridurre gli spostamenti per motivi di lavoro e a incentivare l'utilizzo di mezzi di trasporto ecosostenibili e la mobilità elettrica.

Spostamenti casa lavoro

Durante l'emergenza sanitaria l'ampio ricorso al lavoro a distanza ha causato una riduzione significativa degli spostamenti casa-lavoro.

In sintesi: prima della pandemia si sono emessi in media 4,8 kg di anidride carbonica per lo spostamento casa-lavoro mentre durante la pandemia i chilogrammi emessi in media sono stati 6,1 a dipendente. Scheda: Dall'alto vengono indicati il tempo occorrente in media per ogni dipendente per lo spostamento casa-lavoro, i chilometri percorsi in media per dipendente e le emissioni di anidride carbonica nel periodo pre-pandemia e durante la pandemia. In dettaglio: il tempo medio impiegato nel percorso casa-lavoro per ogni dipendente è di 1 ora e 15 minuti. La percorrenza media dello spostamento giornaliero è di 42 chilometri. I chilogrammi di anidride carbonica emessa durante il tragitto casa-lavoro giornaliero per dipendente è stato di 4,8 chilogrammi nel periodo antecedente alla pandemia e di 6,1 chilogrammi durante la pandemia.

Nel dicembre 2020 è stato diffuso un questionario tra tutti i dipendenti per valutare il modello di lavoro ibrido - nel quale le prestazioni lavorative sono svolte in parte in presenza e in parte a distanza - e per stimare l'impatto ambientale degli spostamenti casa-lavoro prima e durante la pandemia. La messa a punto della sezione del questionario sugli impatti ambientali e la stima delle emissioni di anidride carbonica è stata condotta con la collaborazione dell'Unità Studi, analisi e valutazioni dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA). Dall'analisi delle risposte è emerso come ciascun dipendente percorra in media ogni giorno un tragitto casa-lavoro e ritorno pari a 42 chilometri, impiegando circa un'ora e 15 minuti.

33 torrette di ricarica mezzi elettrici installate presso i principali edifici dell'area romana

Le emissioni di anidride carbonica giornaliere per ciascun dipendente che si reca al lavoro sono risultate pari a 4,8 chilogrammi prima della pandemia e a 6,1 chilogrammi durante la pandemia: l'aumento è dovuto al maggiore utilizzo di mezzi di trasporto privati durante l'emergenza sanitaria. A livello complessivo, grazie al massivo ricorso al lavoro da remoto, le emissioni di anidride carbonica dovute agli spostamenti casa-lavoro si sono ridotte del 57 per cento rispetto all'anno precedente.

Spostamenti per motivi di lavoro

A causa dell'emergenza pandemica sono sensibilmente diminuiti gli spostamenti del personale per motivi di servizio tra le sedi di Roma e Frascati nonché i viaggi di lavoro.

Tramite gli strumenti di comunicazione a distanza sono state effettuate oltre 2 milioni e mezzo di chiamate e 350.000 riunioni online; gli incontri effettuati mediante sistemi di videoconferenza sono stati 4.700 per un totale di 19.600 connessioni (68 per cento in più rispetto al 2019).

-82% Diminuzione dei km percorsi rispetto al 2019

Le dotazioni per il lavoro in mobilità sono state incrementate attraverso la distribuzione di ulteriori smartphone, computer portatili, SIM card per la connessione dati e router Wi-Fi.

72 Kg di CO emessa da ciascun dipendente per viaggi di lavoro

Sono state estese le soluzioni per la comunicazione e la collaborazione attraverso l'integrazione dei servizi telefonici con la piattaforma di messaggistica istantanea; sono stati anche ampliati gli strumenti per prendere parte a eventi con un elevato numero di partecipanti e per l'interazione con altre istituzioni. Negli ambienti di lavoro sono stati installati ulteriori 12 apparati di videoconferenza, in aggiunta ai 120 già presenti.

Figura 16 - Business Travel

Confronto fra le distanze percorse per mezzo di trasporto (milioni di chilometri)

In sintesi: nel 2020 il numero di chilometri complessivi percorsi in aereo e in treno per viaggi di lavoro è diminuito di oltre l'80% rispetto all'anno precedente. Scheda: l'asse orizzontale indica i mezzi di trasporto; l'asse verticale indica le distanze percorse (in milioni di chilometri). Ciascun anno dal 2016 al 2020 è rappresentato con una colonna verticale che riporta il valore complessivo delle distanze percorse. In dettaglio: nel 2020 il numero di chilometri complessivi percorsi in aereo e in treno per viaggi di lavoro è diminuito di oltre l'80% rispetto all'anno precedente, per via delle restrizioni agli spostamenti indotti dalla pandemia; i chilometri percorsi con autovetture private o a noleggio sono risultati inferiori di oltre il 40% rispetto al 2019.

Per gli spostamenti di servizio tra le sedi dell'area romana sono utilizzate 15 autovetture a trazione elettrica e 10 biciclette a pedalata assistita.

Il numero di chilometri complessivi percorsi in aereo e in treno per viaggi di lavoro è diminuito di oltre l'80 per cento rispetto all'anno precedente; quelli percorsi con autovetture private o a noleggio sono risultati inferiori di oltre il 40 (figura 16).

Acquisti verdi

Acquisti verdi

Siamo impegnati a ridurre l'impronta ecologica delle attività della Banca anche attraverso una politica di acquisti verdi, che possa contribuire a orientare il mercato verso lo sviluppo di beni e servizi più ecosostenibili.

Nelle procedure di appalto sono utilizzati i criteri ambientali minimi (CAM) emanati dal Ministero della Transizione ecologica. Sono inoltre previsti, laddove applicabili: (a) il possesso di certificazioni ambientali, come requisito di accesso alla procedura di gara; (b) clausole ecologiche di esecuzione dei servizi; (c) marchi di qualità ecologica per i beni oggetto dell'appalto; (d) punteggi premianti per le aziende che utilizzano prodotti, strumenti e procedure a più basso impatto ambientale (nelle gare con criterio di aggiudicazione del miglior rapporto qualità/prezzo).

Si promuove anche l'adozione da parte dei fornitori delle migliori pratiche in tema di salute e sicurezza sul lavoro e sotto il profilo sociale.

Nel 2020 sono state bandite 82 procedure di gara: in 34 di esse sono state inserite clausole ecologiche o sociali.

42% Quota delle procedure di gara con criteri ecologici o sociali

Nelle gare per i servizi di pulizia degli stabili, oltre al requisito di partecipazione relativo al possesso della certificazione ambientale ISO 14001 o EMAS, sono state inserite clausole contrattuali che prevedono l'utilizzo di prodotti di pulizia con etichetta ambientale Ecolabel UE e di macchine, attrezzature e soluzioni tecniche che consentano una riduzione sia dei consumi idrici, elettrici e di sostanze chimiche, sia della produzione di rifiuti. Sono inoltre premiate le offerte tecniche delle aziende che propongono di effettuare i servizi di facchinaggio e trasloco con automezzi e macchinari ecosostenbili e con pedane in legno provviste di certificazioni ecologiche.

Nella gara per la fornitura delle sedute operative, oltre alla certificazione ambientale ISO 14001 o EMAS, è stato richiesto: l'utilizzo di fibre di legno da riciclo, la provenienza materie prime da fonti gestite con criteri ambientali, l'uso di imballaggi ottenuti da materiali riciclati, la disassemblabilità dei beni per il recupero dei materiali a fine vita, la riciclabilità delle componenti in plastica, la sostituibilità delle parti tessili.

La certificazione ISO 14001 o EMAS è stata richiesta anche come elemento premiante nelle gare per i servizi di vigilanza privata e come requisito di partecipazione nella gara per la manutenzione delle aree verdi; in quest'ultima procedura è stato anche previsto l'utilizzo di tecniche operative che consentano la riduzione dell'impiego di prodotti fitosanitari e il riciclo del materiale di risulta in impianti di compostaggio.

La certificazione ambientale ISO 14001 o EMAS è prevista come requisito di partecipazione alle procedure di gara per la manutenzione degli impianti termici, idrici, antincendio, elettrici e fonia/dati degli edifici; sono inoltre attribuiti punteggi premianti per il possesso di certificazioni in materia di gestione dell'energia (ISO 50001 e UNI CEI 11352), di sicurezza sul lavoro (ISO 45001) e di responsabilità sociale (SA 8000). Ulteriori elementi premianti sono stati previsti nelle procedure per: la manutenzione straordinaria edile e impiantistica degli stabili (ad es. per l'utilizzo di impianti e apparati a più alta efficienza); la conduzione degli impianti e la manutenzione edile e impiantistica degli stabili del polo tuscolano a Roma (ad es. per interventi migliorativi dei profili di efficienza energetica degli edifici); il rinnovo dei sistemi di sicurezza degli edifici (ad es. per la fornitura di apparecchiature provviste di etichetta energetica Energy star).

Nella procedura di appalto per i lavori di riqualificazione degli interni dello stabile in via Milano 60/g a Roma sono stati previsti punteggi premianti per: il possesso di certificazioni ambientali (EMAS o ISO 14001) o di sicurezza sul lavoro (ISO 45001) da parte delle imprese esecutrici e dei loro principali fornitori; il recupero di almeno il 70 per cento dei rifiuti non pericolosi prodotti nel cantiere e lo smaltimento di quelli non recuperabili in discariche site a una distanza non superiore a 15 chilometri dal luogo di produzione; l'utilizzo di mezzi di traporto elettrici o conformi a uno standard emissivo non inferiore a Euro 6; l'adozione di rubinetterie elettroniche nei servizi igienici; la predisposizione di giardini verticali integrati nelle facciate dei piani superiori dell'edificio e negli spazi interni comuni.

Nelle gare per l'acquisizione di dotazioni informatiche sono attribuiti punteggi premianti alle aziende che forniscono soluzioni meno energivore.

In tutte le procedure di gara per l'acquisizione delle materie prime e degli elementi di sicurezza utilizzati per la stampa delle banconote in euro gli appaltatori sono obbligati a: mantenere l'accreditamento ai sensi della decisione BCE/2020/24, che prevede specifici requisiti ambientali tra cui il possesso della certificazione ambientale ISO 14001; rispettare le decisioni della BCE vigenti in vigore in materia di ambiente; ricevere le verifiche da parte della BCE su aspetti ambientali e comunicare l'accadimento di eventuali incidenti gravi in tale ambito.

Investimenti sostenibili

Investimenti sostenibili

L'attenzione della Banca alla tutela dell'ambiente e alla sostenibilità si estende anche alla gestione del proprio portafoglio di investimento.

La Banca d'Italia adotta criteri di sostenibilità nelle proprie decisioni di investimento, con il duplice obiettivo di migliorare la gestione dei rischi finanziari e di contribuire allo sviluppo sostenibile dell'economia e della società.

Numerosi studi mostrano che le buone prassi delle imprese in ambito ambientale, sociale e di governance (environmental, social and governance, ESG) sono associate a migliori risultati economici e finanziari, in quanto a queste prassi si accompagnano una maggiore propensione all'innovazione dei processi e dei prodotti, un contenimento dei rischi legali e reputazionali, una valutazione più favorevole da parte degli investitori.

I criteri ambientali, sociali e di governance adottati dalla Banca mirano a: escludere le imprese che non rispettano le convenzioni fondamentali in materia di lavoro, i trattati internazionali in materia di armi controverse (armi biologiche, chimiche, mine antiuomo, munizioni a grappolo, nucleari, a frammentazione invisibile, incendiarie e laser accecanti) e i produttori di tabacco; privilegiare le imprese con i migliori profili ESG, ottenuti sulla base dei punteggi forniti da una società specializzata.

13,7 miliardi di euro: valore di mercato degli investimenti azionari sostenibili a fine 2020

Figura 17 - Investimenti sostenibili

Intensità carbonica media ponderata del portafoglio azionario in euro 2019-2020 (tonnellate di CO2 eq sul fatturato in milioni di euro) (1)

In sintesi: nel 2020 l'indicatore di intensità carbonica media ponderata del portafoglio azionario in euro della Banca d'Italia quest'ultimo indicatore si è ridotto del 12% nel confronto con il 2019 e del 13% rispetto all'indice di riferimento stabilito a livello internazionale. Scheda: l'asse orizzontale indica gli anni 2019 e 2020; l'asse verticale indica il valore dell'indicatore, calcolato come tonnellate di CO2 equivalenti sul fatturato in milioni di euro. Ciascun anno è rappresentato con una colonna verticale che riporta il valore complessivo dell'indicatore nell'anno. In dettaglio: nel 2020 l'indicatore di intensità carbonica media ponderata del portafoglio azionario in euro della Banca d'Italia si è ridotto del 12% nel confronto con l'anno precedente e del 13% rispetto all'indice di riferimento; il portafoglio ha inoltre mostrato una diminuzione dell'intensità di consumo di energia elettrica, calcolata come rapporto tra energia consumata e fatturato, del 24% rispetto al portafoglio alla fine del 2019 e del 5% rispetto all'indice stabilito a livello internazionale.

(1) L'intensità carbonica media ponderata è calcolata come media ponderata delle intensità carboniche di ciascuna società, dove l'intensità carbonica è rappresentata dal rapporto tra le emissioni dirette e indirette della società, espresse in tonnellate di CO2 equivalenti, e il rispettivo fatturato in milioni di euro. La ponderazione avviene in base al peso del titolo in portafoglio. Le emissioni dirette sono quelle legate direttamente ai processi operativi delle imprese (definite emissioni Scope 1 dallo standard di misurazione del Greenhouse Gas Protocol), quelle indirette sono invece relative alle fonti di energia acquistate dall'impresa (emissioni Scope 2).

------------------------------

Il portafoglio azionario in euro della Banca è gestito dal 2019 affiancando i criteri ESG alle preesistenti modalità incentrate unicamente su considerazioni di tipo finanziario: l'obiettivo della gestione è migliorare i profili ESG del portafoglio rispetto agli indici di riferimento e al tempo stesso ridurne l'intensità carbonica, misurata come rapporto tra emissioni di gas serra e fatturato. Nel 2020 quest'ultimo indicatore si è ridotto del 12 per cento nel confronto con l'anno precedente e del 13 per cento rispetto all'indice di riferimento (figura 17). Il portafoglio ha inoltre mostrato una diminuzione dell'intensità di consumo di energia elettrica, calcolata come rapporto tra energia consumata e fatturato, del 24 per cento rispetto al portafoglio alla fine del 2019 e del 5 per cento rispetto all'indice.

Nel 2020 la Banca d'Italia ha esteso l'utilizzo dei criteri di sostenibilità anche agli investimenti azionari effettuati mediante strumenti collettivi negli Stati Uniti e in Giappone.

1,7 miliardi di euro: valore di mercato degli investimenti obbligazionari sostenibili a fine 2020

Il perimetro dell'attività di investimento sostenibile è stato ulteriormente ampliato includendo, oltre agli strumenti azionari, anche i portafogli di obbligazioni che comprendono sia quelle emesse da società private, sia quelle emesse da organismi sovranazionali e agenzie per finanziare progetti con caratteristiche di sostenibilità ambientale (green bond).

Nel luglio 2021 l'Istituto ha pubblicato la propria Carta degli investimenti sostenibili, con la quale definisce la visione della finanza sostenibile, comunica i principi cui si ispira per la gestione degli investimenti finanziari e definisce le linee di azione in materia.

Biodiversità

Biodiversità

La tutela della biodiversità è un obiettivo sfidante, sul quale intendiamo impegnarci nei prossimi anni.

La Banca pone particolare attenzione nella cura del proprio patrimonio verde, ricco di biodiversità, distribuito prevalentemente nelle aree circostanti lo stabilimento di produzione delle banconote e del Centro Donato Menichella. L'attività di manutenzione mira, da un lato, alla conservazione delle aree verdi in condizioni di pieno benessere e, dall'altro, alla valorizzazione del patrimonio nel suo complesso attraverso iniziative quali: piani di monitoraggio, nuove piantumazioni di specie arboree in armonia con il paesaggio circostante, raccolta di frutti con finalità solidali, realizzazione di aree didattiche e tematiche nonché di iniziative formative e di visite guidate per lo sviluppo di una maggiore consapevolezza ambientale.

Sulla copertura della portineria dello stabilimento di produzione delle banconote è stato realizzato un piccolo tetto verde, utilizzando piante succulente del genere sedum (appartenente alla famiglia delle crassulaceae), posate su un fondo costituito da una miscela di torbe e lapillo. Questo tetto verde, che si aggiunge a quello installato nel 2017 sull'intera copertura dell'edificio che ospita la Filiale di Bolzano, presenta caratteristiche di coibentazione decisamente migliori rispetto alla copertura preesistente (con un abbattimento dell'80 per cento del valore di trasmittanza termica), limitando il surriscaldamento degli ambienti interni nel periodo estivo grazie alla tecnologia di climatizzazione passiva. Ulteriori tetti verdi saranno installati sulle coperture di altri edifici, laddove le condizioni urbanistiche e tecniche lo consentano. In generale l'impiego in forma estensiva di tetti verdi in contesti urbani contribuisce a ridurre il fenomeno delle isole di calore nelle città e svolge l'importante funzione di regolare il deflusso delle acque piovane, ridotto dalla progressiva cementificazione del territorio.

In alcuni ambienti di lavoro saranno inserite pareti verdi, già sperimentate presso la Sede di Firenze, per creare una maggiore armonia tra lo spazio artificiale degli uffici e gli elementi naturali del paesaggio.

Oltre alle iniziative in programma sulle aree di proprietà, sono in corso approfondimenti per l'adozione di aree verdi esterne, al fine di recuperare spazi in disuso o in cattivo stato di manutenzione nei quali realizzare nuove isole di verde per i contesti urbani.

Cultura ambientale

Cultura ambientale

La Banca contribuisce con le attività di ricerca e analisi al dibattito sulle relazioni tra economia, finanza, energia e ambiente; organizza e partecipa a congressi e seminari sui questi temi; dà il proprio contributo alla definizione delle posizioni nazionali e internazionali in materia ambientale tramite la presenza di propri esponenti in comitati e gruppi di lavoro. L'Istituto contribuisce anche alla formazione di una cultura ambientale con iniziative rivolte agli studenti delle scuole secondarie nonché al personale.

Partecipazione a congressi e pubblicazioni

Il Governatore e gli altri membri del Direttorio sono intervenuti in diversi convegni sul tema della sostenibilità.

Governatore

marzo 2021 Conferenza virtuale Climate Capital Live. The Race to Net-Zero organizzata dal Financial Time
aprile 2021 Conferenza annuale del BOAO Forum for Asia
maggio 2021 54° incontro annuale dei Governatori presso l'Asian Development Bank
giugno 2021 Conferenza virtuale The Green Swan 2021 - Coordinating finance on climate

Direttore Generale

luglio 2020 OMFIF (Official Monetary and Financial Institutions Forum) Global Public Investor virtual launch
ottobre 2020 Webinar organizzato dalla City of London Corporation
maggio 2021 G20 Sustainable Finance Roundtable

Vice Direttrice Generale A. Perrazzelli

novembre 2020 Convegno Promuovere una crescita sostenibile: il ruolo della finanza

Nel giugno 2021 su un quotidiano nazionale è stato pubblicato un articolo a firma congiunta del Direttore generale e della Vicepresidente della Deutsche Bundesbank sul ruolo delle banche centrali e delle autorità di vigilanza sia per migliorare l'informazione sui rischi legati al cambiamento climatico e mitigarne l'impatto sulla stabilità finanziaria, sia per agevolare l'investimento privato per il finanziamento della transizione verso un'economia a basse emissioni di anidride carbonica.

Nelle collane editoriali della Banca, nel periodo che comprende l'ultimo semestre del 2020 e il primo semestre del 2021, sono stati pubblicati 14 lavori di ricerca sui temi della finanza sostenibile e degli impatti dei cambiamenti climatici sul sistema economico e finanziario. Tra questi, lo studio Banche centrali, rischi climatici e finanza sostenibile del marzo 2021 traccia un quadro delle maggiori implicazioni economiche dei cambiamenti climatici, descrive i principali rischi per l'economia e per il sistema finanziario italiano ed evidenzia le prospettive di mercato della finanza sostenibile e i rischi e le opportunità che essa comporta. In questo studio vengono inoltre descritte le iniziative della Banca per la misurazione dei rischi climatici e sul fronte degli investimenti sostenibili.

Nella Relazione annuale sul 2020 è stato inserito un capitolo monografico dal titolo Banche centrali, rischi climatici e finanza sostenibile. Nel secondo Rapporto sulla stabilità finanziaria del 2020 è stato pubblicato un approfondimento sul tema dell'esposizione del sistema bancario ai rischi connessi con i cambiamenti climatici.

Di recente è stato avviato un ampio progetto di ricerca che prevede la pubblicazione di oltre venti lavori sul tema degli effetti dei cambiamenti climatici sul sistema produttivo italiano.

Organizzazione di convegni e seminari

Tra il settembre 2020 e il marzo 2021 è stato organizzato un ciclo di 19 seminari, aperti anche a partecipanti esterni, su temi quali la sostenibilità ambientale, la transizione energetica e i cambiamenti climatici.

Nel giugno 2021 è stato organizzato il webinar Central Banking and green finance destinato alle banche centrali di paesi candidati e potenziali candidati ad accedere alla UE, dei paesi inclusi nella politica di vicinato europea e di altre economie emergenti: nel webinar è stato sottolineato il ruolo fondamentale delle banche centrali nell'attenuare i rischi legati alla decarbonizzazione dell'economia e nel contribuire a reindirizzare i capitali a favore di iniziative verdi.

Partecipazione a gruppi di lavoro nazionali

La Banca collabora con propri esperti alla redazione del rapporto La situazione energetica nazionale, predisposto dal Ministero della Transizione ecologica (MITE); partecipa ai lavori del Comitato per il capitale naturale, coordinato dallo stesso Ministero, e dell'Osservatorio per la povertà energetica.

La Banca fornisce supporto tecnico al Ministero dell'Economia e delle finanze (MEF) per i negoziati sulle proposte legislative che scaturiscono dal Piano di azione per la finanza sostenibile della Commissione europea.

Partecipa inoltre al tavolo tecnico inter-istituzionale promosso dall'Associazione bancaria italiana (ABI) per individuare possibili interventi volti a favorire la riqualificazione energetica degli immobili in Italia.

L'Istituto collabora con la Scuola nazionale dell'amministrazione (SNA) per l'organizzazione di corsi sui temi della gestione sostenibile rivolti a funzionari e dirigenti delle pubbliche amministrazioni.

Partecipazione a gruppi di lavoro europei

A livello europeo, nell'ambito delle attività per la revisione della strategia di politica monetaria dell'Eurosistema, la Banca partecipa al gruppo di lavoro della BCE che esamina i rischi dei cambiamenti climatici e i possibili effetti per la politica monetaria; nel 2021 l'Istituto ha ospitato tre incontri per ricevere dalla società civile contributi utili all'attività di revisione: uno di questi è stato dedicato all'ascolto delle associazioni ambientaliste, di tutela dei consumatori e sviluppo sostenibile.

La Banca partecipa anche al gruppo congiunto sul clima del Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB) e del Comitato per la stabilità finanziaria (Financial Stability Committee, FSC).

Sul fronte della vigilanza bancaria e finanziaria, l'Istituto partecipa ai lavori dall'Autorità bancaria europea (European Banking Authority, EBA) sull'incorporazione dei rischi ambientali, sociali e di governance nella disciplina prudenziale e nell'informativa al pubblico. Inoltre la Banca ha collaborato alla stesura della guida sulle aspettative di vigilanza circa i rischi climatici e ambientali per le banche significative predisposta dalla BCE, contribuendo all'analisi delle prassi del sistema bancario europeo.

La Banca ha anche contribuito: alla preparazione di due rapporti del Comitato di Basilea volti ad approfondire i canali di trasmissione al sistema finanziario dei rischi di natura climatica e i metodi per la loro misurazione; alle analisi condotte dal Consiglio per la stabilità finanziaria (Financial Stability Board, FSB) sugli approcci regolamentari e di vigilanza ai rischi finanziari derivanti dal cambiamento climatico.

In materia di statistiche, l'Istituto partecipa alle attività dell'Expert Group Climate Change and Statistics del Comitato statistico del Sistema europeo di banche centrali (SEBC), finalizzate a individuare indicatori e dati omogenei per l'analisi dei rischi e delle opportunità connesse con il cambiamento climatico e per lo sviluppo della finanza sostenibile. Nell'ambito del Committee for Monetary Financial and Balance of Payments Statistics (CMFB), composto dai rappresentanti delle banche centrali nazionali del SEBC e degli istituti nazionali di statistica europei, la Banca partecipa a una task force che ha il mandato di individuare progetti comuni per migliorare le statistiche sulla finanza sostenibile e sul cambiamento climatico.

L'Istituto partecipa infine all'Environmental Network of Central Banks (ENCB), gruppo di lavoro composto da esponenti di 15 banche centrali, che promuove lo scambio delle migliori pratiche nella gestione degli aspetti ambientali interni.

La cooperazione internazionale

La Banca aderisce al Network for Greening the Financial System (NGFS), costituito da oltre 90 organismi quali banche centrali e autorità di supervisione; il network coordina lavori di studio e scambi di esperienze sulla gestione del rischio ambientale e climatico nel settore finanziario e iniziative volte a identificare e a colmare le lacune esistenti nei dati utili alle analisi. Nel 2020 l'Istituto ha anche partecipato alla redazione di una guida per l'integrazione dei rischi climatici e ambientali per i supervisori, di un manuale per gli scenari climatici per banche centrali e supervisori e della seconda versione del manuale per gli investimenti sostenibili per le banche centrali. In quest'ultimo documento viene presentato quanto realizzato dalla Banca d'Italia nell'integrazione dei criteri di sostenibilità negli investimenti finanziari (cfr. la sezione: Investimenti sostenibili).

Per quanto attiene ai lavori del Comitato sui mercati finanziari dell'OCSE, la Banca ha contribuito alla preparazione di alcuni rapporti dedicati alla finanza sostenibile, condividendo le analisi e l'esperienza maturata quale investitore istituzionale attento agli aspetti ambientali, sociali e di governance.

Nell'ambito della presidenza italiana del G20, incentrata su un programma che si sviluppa attorno a tre pilastri (persone, pianeta e prosperità), l'Istituto partecipa con propri rappresentanti ai gruppi di lavoro del filone finanziario, tra cui il Sustainable Finance Working Group, ricostituito su proposta della Banca d'Italia con lo scopo di studiare le politiche finanziarie per favorire la transizione globale verso attività economiche sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale. La presidenza italiana, in partnership con le maggiori istituzioni internazionali, ha organizzato due conferenze legate al tema dei cambiamenti climatici e delle politiche per incentivare la transizione energetica: la International conference on climate change, in cui si discutono le politiche globali per la transizione, e il Simposio di alto livello del G20 su tax policy e cambiamento climatico, che si concentra sul tema della tassazione ambientale. L'Istituto insieme con l'Innovation Hub della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) ha organizzato una gara internazionale (G20 TechSprint 2021), per individuare le possibili soluzioni tecnologiche ad alcune importanti sfide nel campo della finanza sostenibile.

Altre iniziative

Nel 2020 a causa dell'emergenza pandemica sono state sospese le iniziative di volontariato aziendale nell'ambito di progetti per la tutela dell'ambiente.

108 Studenti coinvolti nei PCTO sui temi ambientali nell'anno scolastico 2020-2021

Nell'anno scolastico 2020-2021 la Banca ha ospitato numerosi Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (PCTO), di cui 9 sui temi ambientali nelle Filiali di Ancona, Brescia, Catania, Catanzaro, Napoli, Palermo, Perugia, Salerno e a Roma. A causa dell'emergenza Covid-19 tutti i progetti si sono svolti in modalità virtuale.

È in corso di stipula una convenzione con l'ENEA per il finanziamento di una borsa di studio sugli impatti ambientali connessi con un maggiore ricorso al lavoro da remoto: il progetto di ricerca prevede la messa a punto di una metodologia di valutazione di questi impatti, che verrà resa disponibile anche per altre organizzazioni pubbliche e private.

Formazione interna

Ogni anno viene organizzato un workshop - a cui partecipano i referenti per le tematiche ambientali di ciascuna Filiale della Banca - per favorire lo scambio di idee e di condividere le buone pratiche ambientali messe a punto nelle diverse realtà. Inoltre con l'obiettivo di diffondere maggiore consapevolezza sui temi ambientali tra il personale, nel 2020 è stato organizzato un corso di formazione online sui temi dello sviluppo sostenibile e dei cambiamenti climatici al quale hanno partecipato oltre 160 dipendenti.

Metodologia

Metodologia

I dati contenuti in questa edizione del Rapporto ambientale sono aggiornati al 31 dicembre 2020. I grafici riferiti alla Banca d'Italia illustrano i dati relativi a tutti gli stabili istituzionali dove operano i Servizi dell'Amministrazione Centrale e le Filiali (figura 19); per i restanti grafici è specificato l'edificio o l'attività al quale gli stessi fanno riferimento.

Il numero dei dipendenti al 31 dicembre 2020 era pari a 6.671 addetti (cfr. la Relazione sulla gestione e sulle attività della Banca d'Italia disponibile sul sito internet), di cui 197 distaccati presso altre organizzazioni in Italia e all'estero; negli stabili di Roma e Frascati operavano circa 4.600 persone.

78 Aumento del numero di dipendenti rispetto all'anno precedente

Per il calcolo degli indicatori ambientali per dipendente (consumo di carta pro capite, ecc.) non si è tenuto conto della presenza, anche in via continuativa all'interno degli edifici, né del personale appartenente a ditte esterne né dei Carabinieri. Tutti i valori percentuali riportati nel testo e nelle infografiche sono calcolati su dati non arrotondati.

Gli indicatori ambientali sono stati calcolati secondo metodologie nazionali e internazionali. In particolare, ci si è avvalsi delle Linee guida sull'applicazione in banca degli standard GRI (Global Reporting Initiative) in materia ambientale (ABI Lab, dicembre 2020), basate sul Greenhouse Gas (GHG) Protocol. Si riporta di seguito una tabella di correlazione tra gli indicatori richiesti dallo standard di rendicontazione del GRI e le pagine del Rapporto ambientale dove gli stessi sono contenuti.

GRI Standards

Riferimento Sezione

103-2 La modalità di gestione e le sue componenti introduzione
301-1 Materiali usati per peso o volume carta - rifiuti
301-2 Materiali utilizzati che provengono da riciclo carta
302-1 Energia consumata all'interno dell'organizzazione energia
302-3 Intensità energetica energia
302-4 Riduzione dei consumi energetici energia
303-1 Interazione con l'acqua come risorsa condivisa acqua
305-1 Emissioni dirette di GHG (Scope 1) introduzione
305-2 Emissioni indirette di GHG da consumi energetici (Scope 2) introduzione
305-3 Altre emissioni indirette di GHG (Scope 3) introduzione
305-4 Intensità delle emissioni di GHG introduzione
305-5 Riduzione delle emissioni di GHG introduzione
306-2 Rifiuti per tipo e metodo di smaltimento rifiuti - banconote

Figura 19

In sintesi: distribuzione geografica delle strutture della Banca d'Italia sul territorio nazionale nel 2020. Scheda: il cartogramma mostra le strutture presenti nelle diverse regioni italiane al 2020 designate da indicatori circolari con il nome del capoluogo di provincia dove è presente la struttura. È riportata l'ubicazione dei diversi tipi di uffici dell'Amministrazione Centrale in Roma. In dettaglio: il cartogramma mostra le strutture presenti nelle diverse regioni italiane al 2020, riportando le diverse tipologie di Filiali, ripartite in Filiali regionali (19), Filiali specializzate nel trattamento del contante (5) e altre Filiali (12) e indicando le diverse tipologie di edifici, impianti e cantieri attivi presso l'Amministrazione Centrale in Roma.

Testo della pubblicazione