N. 965 - Un'analisi delle conseguenze macroeconomiche interne delle politiche commerciali degli Stati Uniti

di Luisa Carpinelli e Sergio Santoro
Settembre 2025
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Nel 2018-19 gli Stati Uniti hanno imposto dazi su circa il 18 per cento delle importazioni, soprattutto dalla Cina, verso la quale l'aliquota effettiva è stata aumentata dal 3 all'11 per cento. Questo lavoro ripercorre i canali di trasmissione di quell'aumento dei dazi all'economia statunitense e, sulla base di tali evidenze, esplora le possibili implicazioni macroeconomiche della guerra commerciale del 2025.

I dazi del 2018-19 si sono trasmessi quasi interamente ai prezzi delle importazioni e non hanno generato le attese espansioni della manifattura e dell'occupazione; né hanno ridotto il disavanzo commerciale complessivo del paese, poiché gli scambi dalla Cina sono stati sostituiti con quelli da altri paesi. L'innalzamento dei dazi nel 2025 ha un ordine di grandezza superiore e colpisce molti più partner e prodotti: verosimilmente gli aumenti di prezzo saranno assorbiti anche dagli esportatori esteri e le minori possibilità di diversificazione degli importatori statunitensi renderanno più visibili gli effetti sul saldo commerciale.

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