Il lavoro analizza le transazioni in derivati sui permessi di emissione di anidride carbonica (CO2) effettuate da controparti italiane. L'analisi è condotta utilizzando la base dati EMIR, che contiene osservazioni giornaliere sulle transazioni in derivati.
Tra il 2021 e il 2023 l'utilizzo di derivati sui permessi di emissione di CO2 da parte di controparti italiane è cresciuto rapidamente in termini di valore nozionale. È aumentata anche la numerosità delle imprese non finanziarie che vi hanno fatto ricorso, principalmente attraverso contratti futures. Tra le controparti figura inoltre un numero molto contenuto di banche italiane, per le quali tali derivati rappresentano una frazione minima del nozionale complessivo del portafoglio di derivati.