N. 819 - Una valutazione del rischio geopolitico per i beni intermedi utilizzando micro-dati

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di Alessandro Borin, Gianmarco Cariola, Elena Gentili, Andrea Linarello, Michele Mancini, Tullia Padellini, Ludovic Panon e Enrico Settenovembre 2023

Il lavoro adatta all'Italia i criteri proposti dalla Commissione europea per individuare i beni intermedi a rischio di approvvigionamento e propone una metodologia per valutare gli effetti sul valore aggiunto delle imprese italiane di possibili forti riduzioni delle importazioni di tali input da paesi ad alto rischio geopolitico, secondo una logica di stress-test.

Si stima che gli input a rischio di approvvigionamento per l'Italia siano 515 su circa 6.000 beni intermedi non energetici importati. Ipotizzando un dimezzamento delle importazioni di quei beni e l'impossibilità di sostituirli nel breve periodo, la perdita mediana di valore aggiunto tra le circa 8.000 imprese che li utilizzano direttamente sarebbe pari a circa il 35 per cento. La riduzione del valore aggiunto totale dell'economia sarebbe compresa tra lo 0,2 e il 2,2 per cento, a seconda delle ipotesi sull'elasticità di sostituzione degli input a rischio di approvvigionamento con altri input nei processi produttivi.

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