Il lavoro studia le dinamiche dell'occupazione per valutare quanto i posti di lavoro si siano distribuiti in modo efficiente tra imprese e settori tra il 1984 e il 2021, confrontando la crisi pandemica con altre precedenti fasi recessive. L'ampia profondità temporale dell'analisi consente di individuare le trasformazioni del sistema produttivo, eliminando l'influenza delle fluttuazioni cicliche.
Durante la pandemia è fortemente cresciuta la distruzione di posti di lavoro; il fenomeno ha riguardato anche le imprese più produttive, sebbene in misura più contenuta rispetto alle altre. La riallocazione dei posti di lavoro, che può essere vista come un indicatore del dinamismo di un sistema produttivo, è diminuita molto più rapidamente che nelle recessioni precedenti. Infine, la crisi pandemica ha determinato uno spostamento dell'occupazione verso i servizi di informazione e comunicazione e verso le costruzioni; in quest'ultimo caso grazie soprattutto agli incentivi fiscali di cui ha beneficiato il comparto.