Il lavoro presenta una nuova metodologia per valutare l'esposizione delle famiglie e delle imprese italiane ai rischi finanziari indotti dal cambiamento climatico. A tal fine vengono utilizzati modelli di microsimulazione per stimare la domanda energetica delle famiglie e delle imprese e per valutare le variazioni della loro vulnerabilità finanziaria in seguito all'introduzione di un'ipotetica carbon tax su quattro possibili livelli (€50, €100, €200 e €800 per tonnellata di CO2).
Sulla base delle stime dell'elasticità della domanda di energia delle famiglie e delle imprese italiane ottenute nel lavoro si valuta che una carbon tax nell'intervallo €50-€200 non avrebbe nel complesso effetti significativi sulla quota di soggetti finanziariamente vulnerabili. Gli impatti più rilevanti si avrebbero sulle famiglie più giovani, sulle microimprese e sulle imprese del settore manifatturiero.
Pubblicato in: Journal of Policy Modeling, v. 44, 2, pp. 396-417