Il lavoro analizza come la scelta della valuta di fatturazione usata nelle transazioni internazionali dalle imprese italiane (euro, dollaro, altre valute) influenza l'impatto delle variazioni dei tassi di cambio sulle strategie di prezzo e sull’attività delle aziende. Si mostra che la decisione di fissare i prezzi in una certa valuta è legata alle caratteristiche dell’impresa, come dimensione e produttività; ne deriva che la reazione agli shock sul cambio varia a seconda del tipo di impresa.
A seguito di una variazione del tasso di cambio le imprese che fatturano in euro tendono a non aggiustare i listini dei beni esportati; le aziende che fatturano nella valuta del mercato di sbocco aggiustano i listini solo in misura marginale. Nel primo caso, quindi, lo shock si trasmette quasi interamente sui prezzi nei paesi di destinazione, inducendo forti variazioni delle quantità vendute; nel secondo variano soprattutto i margini unitari di vendita in euro, con effetti ridotti sui volumi.