In questo lavoro si analizzano l'evoluzione nel tempo e le determinanti della liquidità delle imprese in Italia, dove l'evidenza empirica disponibile è ancora contenuta.
Utilizzando un campione molto ampio di imprese per il periodo 2002-2015 (circa 460 mila imprese all'anno in media), si documenta un notevole aumento delle disponibilità di attività liquide dal 2011. Si mostra come l'aumento della quota delle attività liquide sul totale dell'attivo sia associato soprattutto a fattori macroeconomici comuni fra le imprese. Tra di essi, una forte correlazione emerge rispetto al calo del costo opportunità di detenere liquidità, misurato dalla flessione dei tassi di interesse.
Si analizza inoltre il ruolo delle determinanti della liquidità a livello di singola impresa, collegandole a differenti motivazioni della domanda di liquidità, quali ragioni precauzionali, la presenza di costi di transazione e l'effetto delle asimmetrie informative nei mercati finanziari. Tra i fattori a livello di impresa, l'aumento della liquidità risulta collegato inizialmente soprattutto alla caduta degli investimenti e successivamente ai miglioramenti nella redditività e all'intensificarsi della riduzione del grado di indebitamento delle imprese.
Pubblicato nel 2018 in: Economia politica, v. 35, 3, pp. 981-1014