N. 133 - L’impatto della crisi del debito sovrano sull’attività delle banche italiane

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di Ugo Albertazzi, Tiziano Ropele, Gabriele Sene e Federico M. Signorettisettembre 2012

Il lavoro valuta gli effetti della crisi del debito sovrano sull'attività bancaria in Italia, usando dati aggregati per i tassi attivi e passivi, per i prestiti e per i conti economici relativi al periodo 1991-2011. A tal fine, lo spread sui titoli di Stato italiani a 10 anni viene aggiunto come variabile esplicativa ai modelli standard di forma ridotta per le variabili in esame. Le stime mostrano che, anche controllando per le tradizionali determinanti economiche dell'attività bancaria, un aumento dello spread è associato a una crescita sia del costo della raccolta all'ingrosso e di alcuni strumenti al dettaglio, sia del costo del credito alle imprese e alle famiglie; la trasmissione ai tassi bancari tende a essere più marcata nei periodi di turbolenza finanziaria. Un aumento dello spread esercita inoltre un effetto negativo diretto sulla crescita dei prestiti, che si aggiunge a quello connesso con l'incremento dei tassi d'interesse attivi. Infine, il lavoro documenta la presenza di un effetto restrittivo dello spread sulla redditività delle banche, più marcato per gli intermediari di maggiori dimensioni.

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