N. 61 - La mobilità del lavoro in Italia: nuove evidenze sulle dinamiche migratorie

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di Sauro Mocetti e Carmine Porellogennaio 2010

Il lavoro descrive la mobilità dei lavoratori in Italia, esaminando i trasferimenti di residenza e il "pendolarismo di lungo raggio". Nel periodo 1990-2005 le iscrizioni anagrafiche nel Centro Nord sono aumentate nella componente di breve e di più lungo raggio. Nel Mezzogiorno è diminuita la mobilità di breve raggio, mentre è rimasta consistente l'emigrazione verso il Centro Nord; l'elemento distintivo nel decennio in corso è stato l'intensificarsi dell'emigrazione delle persone con più elevata istruzione.

L'emigrazione dal Mezzogiorno continua a essere trainata dal divario economico rispetto al Centro Nord. Nella seconda metà degli anni novanta, l'ampliarsi del differenziale nei tassi di occupazione, il ridimensionamento del settore pubblico e il contenimento del divario nelle quotazioni immobiliari hanno spinto un numero crescente di persone a emigrare. Nel decennio in corso la forte crescita dei prezzi delle case nel Centro Nord ha contribuito a ridurre il fenomeno. Inoltre la diffusione dei contratti a termine e l'immigrazione dall'estero hanno influenzato la propensione migratoria degli italiani e cambiato la natura stessa della mobilità.

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