L’indagine è stata svolta nei primi mesi del 2015 su un campione di circa 4.800 imprese dell’industria, delle costruzioni e dei servizi. I principali aggregati nazionali sono già stati illustrati nella Relazione Annuale della Banca pubblicata lo scorso 26 maggio 2015.
Nel 2014 le ore totali effettivamente lavorate hanno ricominciato a crescere nell’industria rispetto al 2013 (0,5 per cento), mentre hanno continuato a diminuire nei servizi (–1,3 per cento). Al calo del numero di occupati nella media del 2014 (–1,0 per cento) si contrappone la previsione di una sostanziale stabilità nel 2015.
Nel 2014 le ore di Cassa integrazione guadagni per le imprese industriali con 50 addetti e oltre risultano in calo rispetto al 2013 (in rapporto alle ore lavorate, dal 5,5 al 3,6 per cento).
In termini reali, il fatturato registra nel 2014 un moderato aumento nel comparto industriale (0,7 per cento) e una lieve diminuzione tra le imprese dei servizi (–0,2 per cento). Le previsioni per il 2015 sono positive per entrambi i comparti.
Nel 2014 la quota d’imprese in utile aumenta rispetto al 2013 (dal 56,2 al 61,6 per cento), mentre diminuisce quella delle imprese in perdita (dal 24,5 al 21,6 per cento).
Gli investimenti delle imprese industriali nel corso del 2014 sono risultati in aumento (0,9 per cento), a fronte di risultati negativi dei precedenti 3 anni; la flessione che si osserva nel settore dei servizi risulta più contenuta (–1,6 per cento) che negli anni passati. I programmi delle imprese per il 2015 sono di un consolidamento della tendenza positiva.
Continua a restare modesta la domanda di prestiti bancari da parte delle imprese, mentre diminuiscono ulteriormente le difficoltà di accesso al credito, in particolare per i tassi d’interesse applicati. La quota d’imprese che segnala scarsa disponibilità da parte delle banche alla concessione di ulteriori prestiti scende dal 9,0 all’8,5 per cento.
L’occupazione e la produzione del settore delle costruzioni registrano un calo, seppure meno accentuato rispetto a quello sperimentato nel 2013. Le imprese con 500 addetti e oltre riportano tuttavia segnali di espansione per entrambi gli indicatori. Si arresta la contrazione della produzione in opere pubbliche.
Le imprese del settore segnalano condizioni di accesso al credito nel complesso meno negative rispetto agli anni precedenti.