Indagine sul costo dei conti correnti nel 2014

L’indagine annuale svolta dalla Banca d’Italia sull’onerosità dei conti correnti raccoglie informazioni sulle spese di gestione effettivamente sostenute dalle famiglie, così come documentate negli estratti conto di fine anno detenuti presso un campione di banche operanti in Italia (incluso BancoPosta).

L’indagine del 2015, avente per oggetto le spese sostenute nel 2014, presenta continuità con le precedenti edizioni, sia nella metodologia di rilevazione adottata sia nei contenuti del questionario. Essa rileva, oltre agli oneri effettivi di gestione del conto, ripartiti tra spese fisse e variabili, anche il profilo ISC (indicatore sintetico di costo) di ciascun conto osservato; sono inoltre acquisite le informazioni sulle commissioni e gli interessi connessi ad eventuali scoperti e affidamenti in conto corrente.

La rilevazione svolta nel 2015 è basata su un campione di 13.291 conti, acquisiti presso 627 sportelli di 150 banche oltre a 47 dipendenze postali (nella precedente edizione erano stati rilevati 13.141 conti presso 634 sportelli di 193 banche e 48 sportelli postali).

Principali risultati

Nel 2014 la spesa media di gestione dei conti correnti è cresciuta di 0,3 euro, attestandosi a 82,2 euro.

La spesa per i canoni e per gli altri oneri fissi è rimasta sostanzialmente invariata (-0,1 euro); le spese variabili sono lievemente aumentate (0,4 euro) in ragione della maggiore operatività (da 131 a 140,4 operazioni per anno), che ha compensato la riduzione delle commissioni unitarie (-0,5 euro).

L’onerosità complessiva è determinata principalmente dall’ammontare delle spese fisse – positivamente correlate all’anzianità dei conti – e dal numero di operazioni effettuate nell’anno.

La metà dei correntisti ha sostenuto una spesa inferiore a 63,6 euro (66,3 e 71,1 euro rispettivamente nel 2013 e nel 2012); lo scarto tra il primo e il terzo quartile risulta sostanzialmente stabile e pari a 77,2 euro (77,4 e 80,4 rispettivamente nel 2013 e nel 2012).

Con riferimento agli oneri sugli scoperti e sulle aperture di credito in conto corrente, i dati evidenziano un’ampia fascia di clientela esentata dall’applicazione delle commissioni (il 41 per cento dei clienti affidati e il 71 per cento dei clienti che hanno fatto registrare uno scoperto di conto nel corso dell’anno). La spesa relativa alla commissione per la messa a disposizione dei fondi è rimasta stabile e pari all’1,7 per cento del credito accordato (era l’1,6 nella precedente rilevazione); le commissioni unitarie di istruttoria veloce sono aumentate sia per i conti affidati (da 32,0 a 34,8 euro) sia per quelli non affidati (da 23,9 a 27,4 euro).

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