N. 19 - L'economia della Sicilia
Secondo l'indicatore trimestrale dell'economia regionale (ITER) nel 2024 in Sicilia il prodotto è aumentato dell'1,3 per cento, una crescita superiore a quelle della macroarea e dell'Italia, ma meno intensa rispetto all'anno precedente. Nonostante la robusta ripresa successiva alla pandemia, non sono stati recuperati completamente i livelli di attività precedenti la crisi del 2008-09, a differenza di quanto si è osservato per l'intero Paese.
Le imprese
La produzione agricola ha risentito della siccità che ha caratterizzato il 2024, con cali significativi nei comparti cerealicolo e delle coltivazioni arboree. Nell'industria la congiuntura si è mantenuta positiva: le aziende con fatturato in aumento hanno prevalso e sono cresciute le ore lavorate. La spesa per investimenti, sostanzialmente invariata rispetto al 2023, ha beneficiato delle politiche pubbliche di incentivazione e si è indirizzata anche verso le tecnologie avanzate e il miglioramento dell'efficienza energetica. Le aspettative per l'anno in corso risentono dell'elevata incertezza geopolitica. Sono diminuite le esportazioni; il calo dei prodotti petroliferi è stato solo in parte controbilanciato dall'incremento degli altri beni. Le vendite verso gli Stati Uniti, costituite principalmente da prodotti elettrici, petroliferi e agroalimentari, potrebbero risentire dell'inasprimento dell'imposizione tariffaria sulle importazioni dall'Unione europea. Il settore delle costruzioni ha continuato a crescere, sebbene in rallentamento, sospinto dall'espansione dell'attività nel comparto delle opere pubbliche. Anche nel terziario è proseguito l'andamento positivo; la dinamica del valore aggiunto ha tuttavia perso vigore rispetto all'anno precedente. La domanda estera ha sostenuto il comparto turistico e il trasporto aereo. Le start up innovative, concentrate soprattutto nei servizi ad alta intensità di conoscenza, sono meno diffuse rispetto all'intero Paese, ma forniscono un contributo significativo all'attività brevettuale.
La redditività si è mantenuta positiva per la maggior parte delle aziende. Nonostante la diminuzione del costo del credito, che ha riflesso l'allentamento della politica monetaria, i finanziamenti si sono contratti risentendo della debolezza della domanda di prestiti.
Il mercato del lavoro
L'occupazione ha continuato ad aumentare in misura più intensa rispetto a quanto è avvenuto in Italia e nel Mezzogiorno. All'incremento hanno contribuito sia il lavoro autonomo sia, in misura più contenuta, quello alle dipendenze; nel settore privato il saldo tra assunzioni e cessazioni è stato positivo, anche se di entità inferiore a quanto registrato l'anno precedente. Il numero delle persone in cerca di occupazione si è ridotto in misura consistente; ne è conseguito un calo del tasso di disoccupazione, che tuttavia risulta ancora circa il doppio della media nazionale.
L'aumento dell'occupazione osservato negli ultimi anni ha riguardato anche i lavoratori più qualificati, che però in regione continuano a rappresentare una quota più bassa rispetto alla media del Paese. Queste professionalità sono quelle che nei prossimi anni potrebbero essere maggiormente esposte all'impatto della crescente diffusione di tecnologie basate sull'intelligenza artificiale.
Le famiglie
L'andamento positivo del mercato del lavoro ha sostenuto il reddito delle famiglie siciliane che, grazie al contenuto livello di inflazione, è cresciuto anche in termini reali. L'incremento dei consumi in regione è stato superiore alla media nazionale.
I prestiti alle famiglie hanno continuato a espandersi, sostenuti dal credito al consumo. Le nuove erogazioni di mutui per l'acquisto di abitazioni, dopo il calo del 2023, hanno ripreso ad aumentare riflettendo la crescita della domanda, sospinta nella seconda metà dell’anno dal calo dei tassi di interesse.
Il mercato del credito
Nel 2024 i finanziamenti al settore privato non finanziario hanno continuato a contrarsi. La rischiosità è lievemente peggiorata; l'incremento del flusso di nuovi prestiti deteriorati ha riguardato il settore produttivo, in particolare le imprese dei servizi.
All'ulteriore ridimensionamento della rete degli sportelli bancari si è contrapposto il rafforzamento dell'uso di tecnologie digitali nei rapporti tra le banche e la clientela.
La finanza pubblica decentrata
Nel 2024 le spese degli enti territoriali siciliani sono cresciute, riflettendo l'aumento della spesa corrente primaria in tutte le sue componenti. È invece diminuita quella in conto capitale, in particolare i contributi alle famiglie e alle imprese e gli investimenti fissi che, dopo la forte espansione registrata nel 2023, si mantengono ancora su livelli elevati nel confronto storico. In base alle informazioni disponibili più recenti oltre i quattro quinti delle risorse del PNRR assegnate ai soggetti attuatori pubblici risultavano aggiudicati; i lavori avviati o conclusi erano pari a poco meno della metà delle gare espletate.
Sono ulteriormente aumentate rispetto all'anno precedente le entrate degli enti territoriali siciliani; si è registrato un miglioramento delle loro condizioni finanziarie. Permangono condizioni di fragilità dei Comuni per il perdurare della bassa capacità di riscossione e delle limitate basi imponibili.
Testo della pubblicazione
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25 giugno 2025N. 19 - L'economia della SiciliaPDF 2.5 MB
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09 giugno 2025Rapporti annuali regionali - Note metodologichePDF 687.9 KB