N. 39 - L'economia della BasilicataAggiornamento congiunturale

Nei primi nove mesi di quest'anno la crescita dell'economia lucana ha rallentato. Secondo quanto stimato dall'indicatore trimestrale delle economie regionali della Banca d'Italia (ITER) nel primo semestre del 2023 il prodotto è aumentato dell'1,1 per cento rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, un valore sostanzialmente analogo a quello dell'Italia e del Mezzogiorno (1,2 per cento; fig. 1.1) e di molto inferiore alla media del 2022 (3,0 per cento). Le informazioni disponibili indicano che la debolezza dell'attività economica si sarebbe estesa anche al terzo trimestre.

L'industria ha mostrato alcuni segnali positivi, che derivano soprattutto dal parziale recupero dell'automotive, sostenuto dal venir meno delle difficoltà di approvvigionamento di alcuni input produttivi che avevano caratterizzato l'ultimo biennio.
Il valore della produzione dell'estrattivo, da cui dipende anche l'ammontare delle royalties erogate a favore degli enti locali lucani, si è invece ridotto nel primo semestre di quest'anno, per effetto del calo delle quantità di idrocarburi estratte e, soprattutto, della marcata flessione dei corsi. L'incertezza sulle prospettive macroeconomiche, acuita anche dalle tensioni geopolitiche,
e l'aumento del costo del denaro hanno reso più fiacca la dinamica degli investimenti delle imprese industriali, che è stata solo in parte sostenuta dagli interventi finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). L'attività del settore edile si è indebolita nel segmento residenziale, che ha risentito del minor ricorso agli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio edilizio e del calo delle transazioni immobiliari. Il settore terziario ha invece continuato a crescere, sostenuto dal buon andamento del turismo.

Le attese per il 2023 sulla redditività delle imprese lucane rimangono nel complesso moderatamente favorevoli. I prestiti erogati al settore produttivo si sono ridotti lievemente nei primi mesi di quest'anno, condizionati dall'aumento del livello dei tassi, dall'indebolimento dell'attività di investimento e, dal lato dell'offerta, da condizioni di accesso al credito più restrittive.

Nei primi sei mesi dell'anno l'occupazione è aumentata in regione: l'incremento ha riguardato esclusivamente il lavoro alle dipendenze, mentre quello autonomo ha continuato a contrarsi. Le attivazioni nette di nuove posizioni di lavoro dipendente sono state nel complesso superiori rispetto a quelle del primo semestre del 2022, risultando più basse esclusivamente nell'edilizia. La partecipazione al mercato del lavoro ha beneficiato sia del maggior numero di occupati sia dell'aumento delle persone in cerca di occupazione; sull'offerta di lavoro continua a incidere negativamente la dinamica della popolazione in età lavorativa. 

Nel corso del 2023 i consumi delle famiglie hanno rallentato: il potere d'acquisto, pur beneficiando della crescita dell'occupazione, continua a risentire del rialzo dei prezzi. L'inflazione, in diminuzione rispetto ai livelli massimi raggiunti nell'ultima parte del 2022, è risultata inferiore alla media nazionale. Il credito al consumo ha continuato a espandersi con un'intensità simile a quella della fine dello scorso anno; di contro, i nuovi prestiti per l'acquisto di abitazioni si sono ridotti intensamente, risentendo dell'aumento dei tassi di interesse e del calo delle compravendite immobiliari.

Per effetto della minore crescita del credito alle famiglie e del calo dei prestiti alle imprese, i finanziamenti alla clientela residente in Basilicata, in aumento lo scorso anno, hanno registrato una sostanziale stagnazione nei dodici mesi terminanti ad agosto. La qualità del credito rimane buona in regione; in prospettiva, il rallentamento dell'attività economica e la maggiore onerosità dell'indebitamento potrebbero tuttavia contribuire a peggiorare la capacità di rimborso da parte di famiglie e imprese. La dinamica dei depositi bancari si è indebolita; di contro si è registrata una forte crescita di altre attività finanziarie che garantiscono rendimenti più elevati.

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