N. 41 - L'economia della BasilicataAggiornamento congiunturale

Nei primi nove mesi del 2018 l’economia lucana ha continuato a espandersi. La dinamica dell’industria, che ha fornito il principale contributo alla crescita, ha mostrato segnali di rafforzamento: il manifatturiero ha ripreso a crescere, beneficiando soprattutto della ripresa del comparto automotive, sostenuto a sua volta dall’aumento delle vendite all’estero; il comparto estrattivo ha registrato un’ulteriore espansione della produzione, che è tornata su livelli pressoché analoghi a quelli precedenti le vicende giudiziarie che hanno riguardato gli impianti in Val d’Agri.

Nel settore delle costruzioni la fase ciclica resta debole e i segnali di crescita dell’attività rimangono concentrati nel Materano. Il comparto residenziale ha risentito del calo delle compravendite; quello delle opere pubbliche, del modesto valore dei lavori pubblici in corso di realizzazione.

Nel settore dei servizi, il turismo ha beneficiato dell’ulteriore aumento degli arrivi e delle presenze, soprattutto tra gli stranieri; il commercio ha registrato una diminuzione del numero di imprese, che ha riguardato la componente al dettaglio. Nel comparto dei trasporti il numero delle imprese è invece rimasto stabile.

La dinamica congiunturale, nel complesso favorevole, dovrebbe riflettersi sulla redditività aziendale dell’anno in corso, prevista in rafforzamento dalle imprese industriali e dei servizi.

Nel primo semestre del 2018 l’occupazione, in crescita in Italia, è risultata stabile in regione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: l’aumento dei lavoratori dipendenti, soprattutto con contratti a termine, ha compensato il calo degli autonomi.  Il tasso di disoccupazione è rimasto stazionario.

Il credito ha continuato a crescere nella prima metà dell’anno; all’aumento hanno contribuito i prestiti alle famiglie, sostenuti soprattutto dal credito al consumo, e quelli alle imprese, che hanno beneficiato della più elevata domanda per il finanziamento degli investimenti e del capitale circolante.

A giugno la qualità del credito è nel complesso rimasta sostanzialmente stabile rispetto alla fine del 2017; il tasso di deterioramento è risultato in linea con quello del Mezzogiorno e superiore a quello medio nazionale.

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