N. 38 - L'economia della PugliaAggiornamento congiunturale

Nei primi nove mesi del 2016 è proseguita in Puglia la fase di moderata crescita cominciata lo scorso anno. Nell’industria la dinamica del fatturato ha registrato un modesto miglioramento, che ha riguardato soprattutto le aziende di maggiori dimensioni e quelle operanti nei comparti della meccanica e dell’alimentare. L’aumento delle vendite è stato sostenuto soprattutto dalla domanda interna; nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni del settore industriale sono infatti rimaste sostanzialmente stabili. Secondo le previsioni delle imprese, l’incremento delle vendite dovrebbe estendersi ai primi mesi del prossimo anno. Pur in presenza di un miglioramento del quadro congiunturale, l’attività di accumulazione del capitale è rimasta debole: le imprese hanno infatti confermato il modesto livello degli investimenti programmato all’inizio dell’anno.
Nel settore delle costruzioni nel 2016 si sarebbe arrestata la debole crescita registrata nel 2015: per l’anno in corso infatti le imprese prevedono un nuovo calo del valore della produzione. La flessione sarebbe più intensa nel comparto delle opere pubbliche; l’attività delle imprese operanti nell’edilizia residenziale beneficerebbe solo in parte del rafforzamento del mercato delle abitazioni. Nel settore dei servizi l’andamento favorevole dei flussi turistici si è riflesso nell’aumento dei passeggeri degli aeroporti pugliesi.

Il mercato del lavoro ha continuato a beneficiare della ripresa in corso. L’occupazione ha registrato una lieve crescita, attribuibile ai lavoratori dipendenti e a quelli con almeno 55 anni di età. Gli occupati sono aumentati nell’agricoltura, nell’industria, nei servizi commerciali e in quelli connessi alle attività turistiche; nelle restanti attività dei servizi e nelle costruzioni l’occupazione è diminuita. In presenza di una partecipazione al mercato del lavoro sostanzialmente stabile, il tasso di disoccupazione si è ridotto; il calo non ha tuttavia riguardato i giovani.

La lieve ripresa dell’attività economica si è riflessa nella dinamica degli aggregati creditizi. I prestiti sono lievemente aumentati, trainati da quelli alle famiglie. Quelli alle imprese sono cresciuti a un ritmo inferiore; l’incremento ha riguardato tutti i principali comparti di attività, ad eccezione di quello delle costruzioni, e le aziende di maggiore dimensione. Anche la qualità del credito ha evidenziato deboli segnali di miglioramento: si è stabilizzato il flusso delle nuove sofferenze e si è ridotta l’incidenza sul totale dei prestiti delle posizioni con minor grado di anomalia rispetto alle sofferenze. È proseguita, inoltre, la crescita dei depositi, sostenuta dalla positiva dinamica dei conti correnti.

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