N. 6 - L'economia del Friuli Venezia GiuliaRapporto annuale

Nel 2015 in Friuli Venezia Giulia è proseguita la lieve ripresa della domanda rivolta all’industria regionale, che ha interessato anche la componente interna, per la prima volta dopo quattro anni. Le esportazioni hanno continuato a crescere, anche se a ritmi meno sostenuti, confermando una dinamica meno vivace rispetto alle altre regioni del Nord Est e all’Italia. Per le imprese partecipanti all’Indagine della Banca d’Italia è tornato positivo il saldo tra quelle che hanno aumentato la spesa per investimenti e quelle che invece l’hanno ridotta.

Nell’edilizia si è arrestato il prolungato calo dell’attività produttiva. Sul mercato immobiliare residenziale il numero degli scambi è aumentato per il secondo anno consecutivo, pur permanendo su livelli ampiamente inferiori a quelli antecedenti la crisi. Le quotazioni delle abitazioni si sono stabilizzate dopo un triennio di flessione: rispetto alla media nazionale, i prezzi delle case sono più contenuti ed evidenziano una minore dispersione.

Nel terziario il commercio ha beneficiato del modesto riavvio nei consumi delle famiglie e dopo un triennio di contrazione anche le presenze turistiche hanno mostrato una dinamica favorevole. Il volume dei traffici nel sistema portuale regionale è rimasto stabile.

Nel 2015 il numero di occupati è rimasto sostanzialmente invariato, grazie al miglioramento nel secondo semestre dell’anno; resta tuttavia elevata la disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Gli interventi autorizzati di Cassa integrazione guadagni e le richieste per accedere alle diverse tipologie dell’Assicurazione Sociale per l’Impiego sono risultati in calo.

I prestiti bancari alla clientela residente in regione, in flessione dal primo trimestre del 2012, sono tornati a crescere: l’aumento ha interessato sia le famiglie consumatrici sia il comparto produttivo, dove è rimasto circoscritto alle imprese di maggiore dimensione. In base alla nostra indagine presso gli intermediari operanti in regione si è ulteriormente rafforzata la domanda di credito da parte di imprese e famiglie, in presenza di condizioni di offerta nel complesso favorevoli per la clientela meno rischiosa.

L’espansione dei mutui per l’acquisto di abitazioni è proseguita per il secondo anno consecutivo, sospinta dai contratti a tasso fisso; sono aumentate in misura considerevole anche le operazioni di surroga e sostituzione di contratti già in essere. Nel comparto produttivo, la ripresa del credito ha interessato le imprese con bilanci più solidi ed equilibrati e i finanziamenti a medio e lungo termine, che riflettono anche il consolidamento di debiti precedentemente contratti.

Gli ingressi in sofferenza dei prestiti concessi a imprese e famiglie sono tornati ad aumentare; l’ammontare delle sofferenze è rimasto su livelli storicamente elevati, mentre si è lievemente ridotta l’incidenza degli altri crediti deteriorati.

La crescita dei depositi bancari detenuti dalle famiglie è proseguita, riflettendo l’espansione dei conti correnti.

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