n. 42 - L'economia della SardegnaAggiornamento congiunturale

Sommario

Nella prima parte del 2014 si è registrato un ulteriore calo dell’attività economica in regione. Le aspettative di un miglioramento ciclico formulate all’inizio dell’anno non hanno successivamente trovato conferma nell’evoluzione degli indicatori macroeconomici.

In base ai dati raccolti dall’indagine congiunturale della Banca d’Italia, la produzione nell’industria ha continuato a ridursi leggermente, anche se si è osservato un limitato rafforzamento della domanda, che ha riguardato alcuni settori. Le vendite sui mercati esteri si sono ulteriormente ridotte, soprattutto per via dei risultati negativi dell’industria petrolifera. L’incerta evoluzione congiunturale ha scoraggiato gli investimenti delle imprese. Tra gli altri settori, si conferma un ristagno nell’attività delle imprese delle costruzioni, mentre nei servizi alcune indicazioni positive si riscontrano per le attività turistiche e dei trasporti; si è attenuata la flessione delle vendite nel commercio.

Nel mercato del lavoro l’occupazione ha continuato a diminuire, anche se a ritmi meno intensi rispetto al 2013; il numero degli occupati ha raggiunto i livelli più bassi dalla seconda metà degli anni novanta. Il tasso di disoccupazione è rimasto sostanzialmente invariato, in corrispondenza di una leggera riduzione del numero delle persone in cerca di lavoro. L’utilizzo degli strumenti di integrazione salariale è diminuito, per la contrazione delle risorse disponibili e la maggiore selettività dei criteri di accesso.

I finanziamenti a famiglie e imprese residenti si sono confermati in calo. Sulla riduzione continuano a incidere l’esiguità della domanda e l’atteggiamento prudente da parte degli intermediari finanziari. Il credito al settore produttivo è diminuito soprattutto nei comparti delle costruzioni e dei servizi; la flessione dei prestiti alle famiglie ha continuato a riguardare sia le forme di finanziamento al consumo sia i mutui per abitazione. Nel confronto con il 2013 non si sono osservati ulteriori peggioramenti della qualità del credito in regione, anche se gli indicatori disponibili continuano a segnalare la rischiosità dei prestiti sui livelli più elevati degli ultimi anni.  I depositi del settore privato presso le banche sono rimasti complessivamente stabili.

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