L'economia della Sardegna nel 2004Rapporto annuale

Nel corso del 2004 l’attività economica regionale è lievemente cre-sciuta. All’andamento positivo delle costruzioni e dell’agricoltura si è contrapposta la debole situazione congiunturale dell’industria; il settore dei servizi ha avuto una dinamica sfavorevole limitatamente al turismo eal commercio.

Le produzioni dell’agricoltura si sono incrementate, grazie a condizioni climatiche più favorevoli rispetto all’anno precedente. Si è confermata la tendenza al rallentamento della domanda rivolta alle imprese industriali; ciò si è riflesso sull’attività produttiva che, già su livelli contenuti nel 2003, si è ulteriormente ridotta, soprattuttonell’ultima parte dell’anno. La spesa per investimenti, notevolmente diminuita negli anni precedenti, è rimasta pressoché costante.

L’attività delle imprese delle costruzioni è cresciuta, seppure a ritmi meno intensi rispetto al 2003. La domanda di nuove abitazioni da parte delle famiglie, favorita dal basso livello dei tassi di interesse sui mutui, ha stimolato l’attività nel comparto dell’edilizia residenziale. Si è ridimensionato il tasso di espansione degli investimenti in opere pubbliche.

È proseguita la contrazione delle vendite degli esercizi commerciali. Come negli anni precedenti l’andamento è stato favorevole per le strutture di maggiore dimensione. L’attività nel settore turistico ha rallentato: è cresciuto il numero degli ospiti nelle strutture ricettive, ma sono diminuiti i pernottamenti; si è leggermente attenuata la concentrazione dei flussi turistici nella stagione estiva. L’andamento dei servizi connessi alle attività immobiliari, all’informatica e alle comunicazioni è stato positivo: il numero delle imprese e il volume dei finanziamenti bancari sono cresciuti a ritmi sostenuti,confermando la tendenza degli ultimi anni. Il ristagno dell’attività industriale siè riflesso nella contrazione del movimento delle merci nei principali porti dell’isola. Il movimento dei passeggeri negli scali è lievemente cresciuto, stimolato dallo sviluppo dell’offerta dei voli internazionali.

Le esportazioni regionali sono aumentate a prezzi correnti del 16,7 per cento, in misura superiore alla media nazionale, e il disavanzo com-merciale si è ridotto. La dinamica positiva ha riguardato soprattutto le industrie petrolifera, chimica e della trasformazione dei metalli.

La situazione del mercato del lavoro è rimasta pressoché stazionaria. Il numero degli occupati è cresciuto dello 0,4 per cento e il tasso di disoccupazione è passato dal 13,8 al 13,9 per cento. Il ricorso ai trattamenti di integrazione salariale da parte delle imprese della regione, dopo il notevole incremento del 2003, è ulteriormente aumentato, soprattutto nei settori estrattivo, della chimica e della meccanica.

Il credito bancario all’economia della regione ha accelerato. Alnetto delle sofferenze l’espansione è stata del 9,9 per cento (4,3 per cento nel 2003), ed è dipesa prevalentemente dalla domanda delle amministrazioni pubbliche, delle imprese dei servizi (in particolare quelle dei trasporti) e delle famiglie consumatrici.

I prestiti all’industria sono diminui-ti per il terzo anno consecutivo. Il tasso medio praticato sui finanziamenti a breve termine è rimasto stazionario intorno al 7,1 per cento e il differenziale con l’Italia è stato di un punto percentuale.

Nel complesso gli indicatori disponibili segnalano un miglioramento della qualità del credito. Il volume dei prestiti classificati nel corso dell’anno tra le sofferenze è diminuito e il tasso di decadimento è passato dall’1,6 all’1,3 per cento. L’incidenza delle sofferenze sui prestiti si è ridotta dall’11,9 all’11,0 per cento. La debolezza della congiuntura si è riflessa in un’accelerazione del volume delle partite incagliate.

La raccolta bancaria presso tutti i settori dell’economia è cresciuta in misura modesta. I depositi detenuti dalle famiglie sono aumentati del 3,9 per cento.

 

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