La raccolta libraria di Ernesto Rossi (1897-1967) - conservata dalla Biblioteca della Banca d'Italia - è un esempio prezioso della funzione di testimonianza che una biblioteca d'autore può offrire. Di argomento esclusivamente economico, il fondo - del quale è stato pubblicato il catalogo - non solo racconta il rapporto di Rossi con i libri e con le fonti del suo pensiero, ma conserva anche, visibili e tangibili, le tracce sia del suo stile di studio e di lavoro sia delle difficili condizioni in cui l'uno e l'altro si svolsero, per lunghi anni, tra carcere e confino.
Il presente volume accompagna il lettore in un viaggio tra i libri di Rossi e le loro vicende intellettuali e materiali: quelli che riuscì a ottenere, da detenuto o da confinato, e quelli che invece gli furono negati; i libri conservati e quelli perduti o distrutti dalla censura; quelli che lesse e studiò più volte con passione e quelli che invece criticò e rifiutò aspramente; i libri che tradusse o progettò di tradurre, e quelli che scrisse o tentò di scrivere. Nonostante le restrizioni connesse alla detenzione e al clima di autarchia culturale che il fascismo avrebbe voluto imporre all'Italia, Rossi riuscì infatti - grazie soprattutto al sostegno di Luigi Einaudi - a mantenersi in contatto con le correnti più vive della scienza economica che animarono "gli anni dell'alta teoria".
Gli autori che lesse in carcere e al confino si mescolano così alle figure dei compagni di reclusione e agli uomini della cultura e della scienza con cui riuscì a mantenere un contatto indiretto grazie all'opera instancabile della moglie Ada e della madre Elide. Emerge così un frammento particolarissimo della storia del pensiero economico nel nostro Paese, ma ancor prima un capitolo prezioso della nostra storia civile.