Bollettino economico BCE, n. 4 - 2023

L'inflazione è in calo ma dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2 per cento nel medio termine. Nella riunione del 15 giugno 2023 ha pertanto deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE.

L'incremento dei tassi rispecchia la valutazione aggiornata, da parte del Consiglio direttivo, delle prospettive di inflazione, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria. In base alle proiezioni macroeconomiche formulate a giugno 2023 dagli esperti dell'Eurosistema per l'area dell'euro ci si attende che l'inflazione complessiva si attesti in media al 5,4 per cento nel 2023, al 3,0 per cento nel 2024 e al 2,2 per cento nel 2025. Gli indicatori delle pressioni di fondo sui prezzi rimangono elevati, sebbene alcuni di essi mostrino timidi segnali di attenuazione. Gli esperti hanno rivisto al rialzo le proiezioni per l'inflazione al netto della componente energetica e alimentare, in particolare per quest'anno e il prossimo, in ragione dei passati inattesi aumenti e delle implicazioni del vigoroso mercato del lavoro per il ritmo della disinflazione. Nel 2023 si collocherebbe quindi al 5,1 per cento, per poi ridursi al 3,0 per cento nel 2024 e al 2,3 per cento nel 2025. Gli esperti hanno rivisto lievemente al ribasso le proiezioni per la crescita economica per quest'anno e il prossimo, indicando ora una variazione percentuale sul periodo corrispondente dello 0,9 per cento nel 2023, dell'1,5 per cento nel 2024 e dell'1,6 per cento nel 2025.

Al tempo stesso, i passati incrementi dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo si stanno trasmettendo con forza alle condizioni di finanziamento e stanno gradualmente influenzando tutta l'economia. I costi di indebitamento sono aumentati bruscamente e la crescita dei prestiti rallenta. Le condizioni di finanziamento più restrittive sono una ragione fondamentale per cui l'inflazione dovrebbe ridiscendere ulteriormente verso l'obiettivo, in ragione dell'azione frenante che, secondo le attese, dovrebbero esercitare in misura crescente sulla domanda.

Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della BCE siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2 per cento nel medio termine e siano mantenuti su tali livelli finché necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse seguiteranno a essere basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria.

Il Consiglio direttivo ha confermato che porrà fine ai reinvestimenti nell'ambito del programma di acquisto di attività (PAA) a partire da luglio 2023.

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