Bollettino economico BCE, n. 3 - 2018

Dopo diversi trimestri caratterizzati da una crescita più vigorosa del previsto, le informazioni che si sono rese disponibili dopo la riunione del Consiglio direttivo di inizio marzo segnalano una lieve moderazione, tuttavia in linea con un'espansione dell'economia dell'area dell'euro solida e generalizzata.

I rischi per le prospettive di crescita nell'area dell'euro rimangono sostanzialmente bilanciati, sebbene i rischi connessi a fattori di carattere globale, fra cui la minaccia di un maggiore protezionismo, abbiano assunto maggiore rilievo. Nel complesso, il vigore di fondo dell'economia continua ad alimentare la fiducia del Consiglio direttivo nel fatto che l'inflazione convergerà verso l'obiettivo di un tasso inferiore ma prossimo al 2 per cento nel medio termine. Nel contempo, le misure dell'inflazione di fondo rimangono contenute e devono ancora mostrare segnali convincenti di una protratta tendenza al rialzo. In questo contesto, il Consiglio direttivo continuerà a seguire gli andamenti del tasso di cambio e di altre condizioni finanziarie in relazione alle possibili implicazioni per le prospettive di inflazione. Nel complesso permane la necessità di un ampio grado di stimolo monetario affinché le spinte inflazionistiche di fondo continuino ad accumularsi e sostengano la dinamica dell'inflazione complessiva nel medio periodo.

Gli indicatori delle indagini a livello mondiale rimangono in generale coerenti con un'espansione economica stabile. Tuttavia, gli annunci delle ultime settimane sull'imposizione di dazi costituiscono un rischio per la crescita a livello mondiale. Gli indicatori del commercio internazionale hanno fornito segnali contrastanti, ma nel complesso mostrano un rallentamento all'inizio dell'anno. I rischi di natura geopolitica, inoltre, hanno determinato una ripresa nelle quotazioni petrolifere.

I rendimenti delle obbligazioni sovrane dell'area dell'euro hanno subito un calo e i differenziali fra i rendimenti dei titoli di Stato si sono ridotti. Quest'ultimo elemento indica un miglioramento nei fondamentali macroeconomici specifici per paese, sullo sfondo dell'espansione economica in atto. Analogamente, le quotazioni azionarie dell'area dell'euro sono salite nonostante alcuni episodi di elevata volatilità. Sui mercati dei cambi l'euro è rimasto sostanzialmente stabile in termini effettivi nominali.

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