Nei primi mesi dell'anno il quadro macroeconomico globale è migliorato, soprattutto nelle economie avanzate, in seguito all'avvio della campagna di vaccinazione e ai nuovi ingenti interventi delle autorità. I rischi per la stabilità finanziaria rimangono tuttavia elevati, a causa dell'evoluzione ancora incerta della pandemia e delle sue conseguenze economiche.
In Italia, come negli altri paesi dell'Unione europea, le condizioni sui mercati finanziari restano distese anche grazie all'intervento del Consiglio direttivo della BCE, che da marzo ha aumentato gli acquisti di titoli nel programma per l'emergenza pandemica (Pandemic Emergency Purchase Programme, PEPP).
L'impatto della pandemia sulla situazione economica delle famiglie è stato assai diversificato e ha determinato un incremento della disuguaglianza dei redditi. Nel complesso tuttavia la capacità di rimborso dei prestiti è rimasta buona, per effetto dei bassi tassi di interesse, delle moratorie e delle altre misure di sostegno.
I riflessi della crisi pandemica sulla redditività e sull'indebitamento delle imprese sono ampi e molto eterogenei tra settori di attività. I rischi derivanti da un aumento della vulnerabilità delle imprese, in particolare nei comparti più colpiti dalla pandemia, restano significativi, ma possono essere attenuati dalla ripresa dell'economia e dalle politiche monetaria e di bilancio.
Il peggioramento della qualità del credito continua a rappresentare il principale rischio cui sono esposte le banche. Il tasso di deterioramento dei prestiti ha registrato negli ultimi mesi un aumento e le rettifiche sui crediti in bonis hanno continuato a crescere, contribuendo alla forte riduzione della redditività nel 2020; la situazione di incertezza richiede notevole prudenza e il rafforzamento delle decisioni di accantonamento, soprattutto da parte delle banche meno significative. La patrimonializzazione è ulteriormente migliorata nel secondo semestre dell'anno; il divario tra quella media delle banche significative italiane e la patrimonializzazione degli intermediari significativi dei paesi partecipanti all'SSM si è sostanzialmente annullato.
Nella seconda metà del 2020 l'indice di solvibilità delle compagnie di assicurazione è salito, raggiungendo un livello superiore a quello della fine del 2019. La quota dei fondi comuni vulnerabili a richieste di rimborso elevate è aumentata ma resta bassa.