Comunicazione agli intermediari del Regno Unito in vista del termine del periodo di transizione (15 dicembre 2020)
Go to the english version Cerca nel sitoCon il completamento dell’uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, alla scadenza del periodo di transizione, fissato al 31.12.2020, gli intermediari britannici dovranno cessare l'operatività in Italia, salvo il caso in cui abbiano ottenuto una nuova autorizzazione.
Dal 1° gennaio 2021 la prestazione di servizi bancari e finanziari in Italia da parte di soggetti insediati nel Regno Unito che non siano più autorizzati è pertanto da considerarsi abusiva.
Gli intermediari sono stati più volte invitati a predisporre adeguati piani per una gestione ordinata della Brexit; la Banca d'Italia ha fornito specifiche indicazioni (comunicazione aprile 2020)[1] in merito alla possibilità di continuare a prestare servizi in Italia come operatori di un Paese terzo, trasferire le proprie attività ad altro intermediario - già esistente o di nuova costituzione - attivo in Italia, ovvero cessare la prestazione dei servizi entro la fine del corrente anno.
È stata anche richiamata l'attenzione sulla necessità di informare tempestivamente la propria clientela sulla sorte dei rapporti in essere all'indomani della "Brexit" (comunicazione febbraio 2019[2], richiamata anche in quella di aprile 2020), anche per consentire ai clienti di effettuare scelte consapevoli in ordine al mantenimento o alla cessazione dei rapporti contrattuali.
Con il comunicato pubblicato sul sito (ComunicatoStampa_Brexit_Nov_2020)[3], questo Istituto ha da ultimo invitato i clienti che non avessero ricevuto comunicazioni dagli intermediari UK con cui hanno rapporti a contattarli immediatamente per ricevere informazioni.
Anche l'EBA (EBA News and Press 9 November 2020)[4] e la Commissione Europea (Comunicato Commissione UE luglio 2020) hanno fornito indicazioni e richiamato gli intermediari ad adottare piani per un'ordinata gestione della Brexit e per evitare pregiudizi alla clientela (Comunicato EBA 8 Dicembre 2020)[5].
In relazione all'ormai prossima scadenza del 31 dicembre 2020, questo Istituto invita gli intermediari a concludere - ove non già perfezionati - i piani per una ordinata gestione della Brexit e si attende che gli operatori abbiano già fornito informazioni alla propria clientela circa gli impatti della Brexit e gestito in maniera attenta e ordinata la transizione.
In una logica di massima attenzione alla clientela, si invita a rafforzare gli strumenti e i canali di assistenza e di comunicazione, inclusi quelli via web, in favore dei clienti, da tenere attivi anche dopo il termine del periodo di transizione. In particolare, gli intermediari avranno cura di indicare almeno: i contatti cui i clienti potranno rivolgersi e le procedure da attivare per ricevere assistenza in relazione alle loro specifiche esigenze o presentare segnalazioni o reclami; il sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie a cui aderiscono; per le sole banche, il regime di tutela dei depositi applicabile ai rapporti in essere; eventuali modifiche che dovessero intervenire successivamente al 31.12.2020, nel caso di prosecuzione dei contratti.
Gli intermediari vorranno adoperarsi per limitare il più possibile gli effetti negativi dell’interruzione dei servizi per la clientela e consentire, in ogni caso, l'esercizio, nei tempi e nei modi prescritti dalle disposizioni contrattuali e di legge, delle prerogative relative alla prosecuzione, trasferimento o alla chiusura dei contratti in essere.
[1] https://www.bancaditalia.it/compiti/stabilita-finanziaria/informazioni-brexit/instr-uk-interm-operating-italy/index.html
[2] https://www.bancaditalia.it/media/comunicati/documenti/2020-02/ComunicatoStampa_Brexit_Nov_2020.pdf
[3] https://www.bancaditalia.it/media/comunicati/documenti/2020-02/ComunicatoStampa_Brexit_Nov_2020.pdf