Lo sviluppo dei mercati in Italia: un inquadramento storico

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Il Mercato Telematico all'ingrosso di titoli di Stato (MTS) fu creato alla fine degli anni ‘80 grazie alla collaborazione fra Banca d'Italia, Ministero del Tesoro e intermediari al fine di  accrescere la liquidità del mercato dei titoli di Stato italiani e contribuire, per tale via, a ridurre il costo del debito pubblico. La realizzazione di un efficiente mercato secondario all'ingrosso avrebbe auspicabilmente agevolato il collocamento dei nuovi titoli emessi dal Tesoro e incoraggiato lo spostamento delle scelte degli investitori verso le scadenze più lunghe.

Il Mercato Interbancario dei Depositi (MID) fu avviato nel 1990 su impulso della Banca d'Italia, con l'obiettivo di favorire un'efficiente redistribuzione della liquidità all'interno del sistema bancario, rendere più efficace il controllo dei tassi a breve e la trasmissione degli impulsi di politica monetaria.

Lo sviluppo di queste piattaforme ha rappresentato una tappa importante nel processo di ammodernamento del quadro istituzionale dei mercati finanziari italiani tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90. Negli anni sono stati avviati nuovi mercati telematici, finalizzati a soddisfare specifiche esigenze della comunità finanziaria italiana: il Mercato Italiano dei Future (MIF), il Mercato Telematico delle Opzioni (MTO), il Mercato del Coupon Stripping (MCS) e il Mercato dei Derivati di tasso) (e-MIDER).  Essi sono risultati particolarmente innovativi e anticipatori di tendenze che nel decennio successivo avrebbero caratterizzato l'evoluzione strutturale dei mercati a livello internazionale.

I mercati erano in origine gestiti in forma mutualistica da comitati composti dagli intermediari partecipanti alle negoziazioni. La governance è stata successivamente rivista sulla base delle previsioni contenute nel decreto legislativo n. 415/96 (cd. decreto Eurosim), di recepimento della Direttiva 93/22/CEE (Investment Services Directive), con l'attribuzione della gestione ad apposite società per azioni a proprietà privata, MTS Spa (1998), divenuta società di gestione di mercato regolamentato, ed e-Mid Spa (1999), poi divenuta e-MID SIM SpA. L'impianto privatistico garantiva un maggiore coinvolgimento degli utenti e stimolava innovazione ed efficienza, in linea con quanto sarà poi sancito per la generalità delle infrastrutture di mercato dal Testo unico della finanza (TUF).

In risposta alla crisi finanziaria, all'inizio del 2009 la Banca d'Italia, in collaborazione con la società e-MID e con l'Associazione Bancaria Italiana (ABI), ha realizzato il Mercato Interbancario Collateralizzato (MIC), una iniziativa temporanea tesa a favorire la ripresa delle contrattazioni sui circuiti interbancari nella fase di crisi dei mercati della liquidità e una più ampia articolazione delle relative scadenze. Il MIC è stato quindi un nuovo segmento anonimo della piattaforma elettronica gestita dalla e-MID SIM per offrire agli operatori l'opportunità di scambiarsi fondi interbancari minimizzando i rischi di controparte e di liquidità. L'obiettivo era perseguito attraverso specifici presidi per il rischio di controparte (pool individuale di collaterale precostituito dai partecipanti, contribuzione mutualistica) e attraverso il ruolo che avrebbe assunto la Banca d'Italia in caso di inadempienza. La Banca d'Italia sarebbe intervenuta tra il momento dell'eventuale inadempimento di un partecipante e quello della copertura delle perdite tramite la vendita del collaterale del partecipante inadempiente e la contribuzione mutualistica. L'anonimato delle negoziazioni offriva l'opportunità ai partecipanti bisognosi di fondi di manifestare la propria esigenza senza il rischio di essere identificati come banche in crisi di liquidità. Nell'ottobre 2010 il MIC è diventato completamente gestito da soggetti privati ed ha assunto la denominazione di NewMIC, il mercato per i depositi garantiti da una controparte centrale, basato sul Sistema di Garanzia gestito dalla Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G).

Nel 2006 il controllo (60,4%) della MTS SpA fu acquisito dapprima dalla MBE Holding, società neo costituita e partecipata al 51% da Euronext e al 49% da Borsa Italiana, e poi direttamente da Borsa Italiana a seguito dell'esercizio dell'opzione di acquisto prevista nei patti parasociali in caso di cambiamento dell'assetto di controllo. Nel 2008 la MTS è confluita, insieme alle altre infrastrutture di mercato italiane, all'interno del gruppo del London Stock Exchange (LSEG). Infine, tramite la capogruppo Borsa Italiana, nel 2021 MTS è entrata a far parte del gruppo Euronext. Il 31 dicembre 2019 l'e-MID SIM SpA, che era stata acquisita dal gruppo inglese NEX, ha cessato definitivamente la sua operatività e, con esso, anche il MIC.