Turnover - aprile 2007

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Nel mese di aprile del 2007, l'Ufficio Italiano dei Cambi ha condotto la consueta indagine triennale sul volume delle transazioni effettuate sui mercati dei cambi e derivati dalle principali banche residenti.

L'indagine è stata condotta contemporaneamente da 54 banche centrali e autorità monetarie sotto l'egida della Banca dei Regolamenti Internazionali, la quale provvede a diffondere i risultati globali preliminari, dopo averli depurati della doppia contabilizzazione "cross-border".

L'indagine sul mercato italiano ha riguardato un campione di 27 banche (26 aziende di credito italiane e 1 filiale di banca estera). Si stima che l'attività di questi intermediari nel settore dei cambi e dei prodotti derivati rappresenti rispettivamente circa l'82 e il 92 per cento del totale, mentre il campione dell'indagine del 2004 rappresentava il 92 e l'84 per cento. I dati sono rapportati ad una base giornaliera e depurati della doppia contabilizzazione delle transazioni svolte tra gli intermediari del campione (ma non di quella cross-border che è effettuata dalla BRI).

Nell'aprile del 2007 il volume lordo complessivo delle negoziazioni in cambi dell'intero sistema, tenendo conto della rappresentatività del campione, è stato dell'ordine di 856 miliardi di dollari, pari a 824 miliardi di dollari al netto della doppia contabilizzazione (481 e 456 nel 2004). Il volume medio giornaliero degli scambi, considerati i 19 giorni lavorativi del mese di riferimento, è stimato in circa 43 miliardi di dollari (22 nel 2004). Aggiungendo alle transazioni in cambi quelle in prodotti derivati, il volume lordo mensile è ammontato a 1.538 miliardi di dollari, pari a 1.481 miliardi di dollari al netto della doppia contabilizzazione (1.609 e 1.490 nel 2004). Il volume medio giornaliero degli scambi ha raggiunto i 78 miliardi di dollari (71 nel 2004).

I risultati dell'indagine mostrano un cambiamento nella struttura del mercato rispetto al 2004. Gli strumenti su valute superano in volume gli strumenti su tassi di interesse e tornano a rappresentare la componente più importante del mercato. Il peso delle controparti bancarie, soprattutto estere, è aumentato nel segmento dei tassi di interesse, mentre ha registrato una contrazione nel segmento dei tassi di cambio a favore delle controparti non finanziarie. A questa evoluzione ha contribuito il declino dell'attività inter-dealers.

Il mercato dei cambi, esclusi i derivati, ha incrementato il suo contributo al turnover complessivo (53 per cento; 33 e 41 per cento rispettivamente nel 2004 e 2001), soprattutto per la crescita del segmento a termine che ha quasi raddoppiato i volumi. In contrapposizione all'incremento del mercato dei cambi, è stato registrato un calo del mercato dei tassi di interesse. Il volume dei derivati su tassi è passato da circa 947 miliardi di dollari a 616 miliardi di dollari.

La tipologia di strumenti più diffusa rimane quella dello swap. Il volume degli swaps è risultato preponderante sia nel mercato a termine delle valute (83 per cento) che nel mercato dei tassi (82 per cento). Mentre gli outright forwards sono aumentati di due terzi in termini assoluti, i forward rate agreements hanno perso importanza. Il volume delle opzioni su valuta è quasi dimezzato mentre quello delle opzioni su tassi ha registrato un lieve aumento.

L'attività sui mercati ripartita per tipologia delle controparti delle banche italiane segnalanti mostra come la quota più elevata sia da riferire ai dealers non residenti che è salita dal 60 al 69 per cento per le valute e dal 78 all'87 per cento per i tassi di interesse; il peso dei dealers residenti è diminuito sia sul mercato delle valute (dal 6 al 4 per cento) sia sul mercato dei tassi (9 al 3 per cento); il peso delle altre situazioni finanziarie si è ridotto su entrambi i mercati (rispettivamente dal 27 al 12 e dall'11 all'8 per cento); l'attività con la clientela, riferita soprattutto alle valute, è salita dal 7 al 15 per cento.

Sui mercati dei cambi e derivati le operazioni denominate in euro sono risultate prevalenti e hanno rappresentato circa l'86 per cento (78 per cento nel 2004) del turnover complessivo. Relativamente alla distribuzione per valuta, il ruolo del dollaro ha continuato a prevalere sia sul mercato a pronti che su quello a termine. Le transazioni euro/dollaro hanno rappresentato circa l'82 per cento di tutte le operazioni contro euro (88 per cento senza il mercato a pronti). Nel mercato dei tassi i contratti riferiti all'euro rappresentano il 90 per cento e quelli riferiti al dollaro il 7 per cento.

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