Il lavoro analizza l'impatto sul credito al settore produttivo delle aggregazioni bancarie realizzate in Italia nel periodo 2009-2019, valutandone l'eterogeneità degli effetti in relazione alla tipologia e alla finalità del consolidamento, alle caratteristiche delle banche coinvolte nelle operazioni e a quelle delle imprese debitrici.
Nel triennio dopo l'aggregazione i prestiti alle imprese affidate da banche acquisite o incorporate sono inferiori in media dell'1,8 per cento rispetto a quanto si sarebbe osservato senza l'operazione. L'impatto è minore per le fusioni tra banche dello stesso gruppo, quando la banca target è in buone condizioni o è quella di riferimento del debitore. A prescindere dalla sede dell'intermediario, l'effetto è più intenso per le imprese finanziariamente fragili, sia per fattori idiosincratici sia perché risentono di più di eventuali esternalità negative, più forti al Mezzogiorno.