Il lavoro studia empiricamente se la liquidità delle imprese italiane, che negli anni recenti ha raggiunto livelli molto elevati, influisce sull'offerta di prestiti bancari e sulla trasmissione della politica monetaria. Da un punto di vista teorico, non è chiaro che le società più liquide godano di un migliore accesso al credito, poiché un'ampia liquidità può rivelare informazioni sia positive (ad es. alta profittabilità) sia negative (ad es. maggiore esposizione agli shock) sull'impresa.
I risultati indicano che le banche valutano favorevolmente la disponibilità di liquidità dei loro clienti. Essa si associa infatti alla concessione di prestiti meno costosi, in termini sia di tasso di interesse sia di commissioni, e di una quota maggiore di finanziamenti a lungo termine e non coperti da garanzie. Inoltre, una maggiore liquidità è collegata a una minore trasmissione dei rialzi dei tassi ufficiali a breve dovuti a scelte di politica monetaria.
