Lo studio analizza la disuguaglianza di genere nel salario di ingresso in una nuova occupazione utilizzando dati dell'INPS (1990-2015) che consentono di seguire la storia lavorativa di un individuo che ha avuto un impiego in un'azienda inclusa nel campione dell'Indagine sulle imprese industriali e dei servizi privati della Banca d'Italia. Il lavoro sviluppa un modello empirico che permette di stimare l'impatto sulla diseguaglianza di genere dello stato occupazionale dell'individuo prima dell'assunzione e delle caratteristiche dell'impresa di destinazione e del lavoratore.
Si stima che il differenziale tra uomini e donne nel salario di ingresso in un'impresa sia pari al 35%. La varianza dei salari di ingresso per i lavoratori (uomini e donne) che cambiano occupazione è spiegata solo per lo 0,7% dagli effetti di origine, mentre quelli di destinazione contano per il 24% e quelli individuali per il 29%. Il contributo di ognuno di questi effetti è simile tra donne e uomini. Nel complesso il 10 per cento della varianza dei salari di ingresso riflette differenze di genere.
Pubblicato nel 2023 in: Journal of Econometrics,v. 233, 2, pp. 340-374.