Il lavoro analizza il ruolo degli intermediari non bancari nel finanziamento delle economie emergenti nel periodo 2012-2020, concentrando l'attenzione sulle loro scelte allocative. Con riferimento ai fondi di investimento, se ne esamina la reattività al ciclo finanziario globale, tenendo conto delle strategie di investimento e del focus geografico. Si studia inoltre la variabilità degli investimenti di portafoglio in entrata nelle singole economie al variare della quota detenuta dai fondi.
Durante i periodi di turbolenza finanziaria i fondi di investimento tendono a ridurre l'esposizione verso le economie emergenti, più delle banche e degli altri intermediari. I fondi passivi, e in particolare gli ETF, mostrano una prociclicità maggiore di quella delle altre tipologie di fondi. La volatilità degli investimenti di portafoglio dall'estero tende a essere più elevata nelle economie emergenti in cui è più elevata la quota detenuta dai fondi di investimento.
