N. 1361 - Come reagiscono le imprese ad uno shock negativo all'offerta di lavoro? Il caso dell'emigrazione in Svizzera

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di Emanuele Dicarlofebbraio 2022

Il lavoro studia l'effetto sul mercato del lavoro e sul tessuto produttivo italiano del flusso in uscita di lavoratori italiani verso la Svizzera sfruttando la graduale eliminazione delle restrizioni alla circolazione dei lavoratori stranieri in Svizzera tra il 1998 e il 2004, alla quale ha corrisposto una diminuzione dell'offerta di lavoro nei territori italiani vicini al confine.

Dall'analisi sviluppata nel lavoro emerge che le imprese vicine al confine hanno una maggiore riduzione della forza lavoro (circa mezzo punto percentuale in più all'anno), una crescita dei salari unitari più bassa, perdono in produttività (sia in valore aggiunto per addetto sia totale) e accumulano più capitale fisico. La perdita di produttività si concentra nel settore manifatturiero tecnologico ed è verosimilmente attribuibile a una carenza di capitale umano adeguato alla specifica attività aziendale. Inoltre nelle aree prossime al confine la variazione netta del numero di imprese è inferiore rispetto alle zone più lontane.

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