Il lavoro analizza l'impatto dell'introduzione di un tetto alle spese in conto capitale per i Comuni italiani sull'effettivo andamento di tale voce e sulla discrepanza tra il valore della spesa pianificato e quello effettivamente realizzato. L'analisi è condotta sui bilanci del 2005 e degli anni immediatamente precedenti e successivi, in quanto proprio nel 2005 una modifica al Patto di stabilità interno ha introdotto, per i soli comuni con più di 5.000 abitanti, vincoli alla dinamica della spesa.
I piani di spesa in conto capitale dei Comuni soffrono di un eccessivo e sistematico ottimismo (quasi la metà delle spese pianificate non sono realizzate ex post). L'introduzione di un tetto alla spesa in conto capitale ha ridotto di circa un terzo l'errore di previsione; la maggiore accuratezza è quasi interamente dovuta a una riduzione degli esborsi pianificati. A seguito della riforma sono divenute più accurate anche le previsioni delle entrate in conto capitale.
